La Prefettura di Messina si apre all’applicazione della “prevenzione collaborativa”
La Prefettura di Messina ha applicato una misura di prevenzione collaborativa nei confronti di un’azienda zootecnica di Tortorici. La prima volta che un provvedimento del genere viene applicato in provincia.
Il provvedimento è stato adottato a seguito di memorie, ex art. 92 comma 2 bis del codice antimafia, presentate dall’Avv. Gabriella Regalbuto del Foro di Patti. Proprio dalle memorie, offerte alla Prefettura dal legale stefanese, è risultato un quadro di marginale interferenza criminale con applicazione delle misure di cui all’art. 94bis del codice antimafia che permette all’azienda di intraprendere un cammino verso il riallineamento con il contesto economico sano.
L’avvocatessa Regalbuto ha sottolineato il ruolo cardine delle Prefetture e delle Istituzioni nel cammino verso la legalità. Partendo dalla valutazione della Prefettura, basata su dati probabilistici, se si suppone che un’azienda possa essere controllata da ambienti criminosi, la misura interdittiva distrugge ogni iniziativa di impresa e paradossalmente sortisce l’effetto contrario e consegna il giovane nelle mani della criminalità; non avendo altre strade da percorrere e non potendo più instaurare alcun rapporto con il pubblico, il rischio che i giovani colpiti da interdittiva deviino il loro cammino imprenditoriale è alto.
La Prefettura, invece, ha il compito di affiancare queste aziende e condurle dentro i canali più sicuri della legalità e può farlo attraverso lo strumento della prevenzione collaborativa che porta al risanamento di quell’impresa “probabilmente” interessata dal fenomeno mafioso. Con la misura di prevenzione collaborativa, prevista dall’art. 94 bis del codice antimafia, nasce finalmente un modello collaborativo con il mondo produttivo, soprattutto con il mondo produttivo nebroideo.
L’impresa raggiunta dal provvedimento potrà continuare ad operare nel proprio settore economico e dovrà adottare modelli aziendali orientati all’auto accreditamento della propria affidabilità imprenditoriale (self cleaning) e a fornire comunicazioni inerenti la propria vita economica e imprenditoriale che consentiranno ai componenti del Gruppo Interforze Antimafia per la provincia di Messina di monitorare il suo comportamento operativo, escludendo in tal modo che possa essere oggetto di infiltrazione mafiosa.