Credere nel potere trasformativo degli esempi e delle piccole azioni di civiltà, per seminare consapevolezza. È questa la vocazione dell’associazione no profit OIA’, nata nel 2019 in terra sarda, ad Alghero, grazie a Catarina e Giuliano. Oggi hanno fatto tappa con il loro autocaravan a Castel di Tusa per raccogliere i rifiuti in una zona balneare.
Catarina e Giuliano sono i fondatori di OIA’, ma sono anche marito e moglie. Insieme al loro figlio Nino, portano in giro progetti itineranti di stampo culturale, ambientale e sociale. OIA’ si occupa di campagne di sensibilizzazione, sia con l’obiettivo di contrastare il cambiamento climatico, sia di realizzare – attraverso la collaborazione in partnership con enti pubblici e associazioni – una cultura di pace, solidarietà ed empatia.
Giuliano viene da Genova, si occupa dal 2003 di no profit, e prima di OIA’ gestiva un’altra onlus di volontariato che si occupava di progetti per bambini con disagio sociale. In un viaggio per il Brasile conosce Catarina, che entra a far parte della stessa onlus. Quell’incontro li unisce anche nella vita, Giuliano e Catarina si sposano e proprio in Brasile, nel 2008, arriva Nino. Nel 2013 fanno rientro in Italia, sciolgono la precedente onlus e continuano ad occuparsi di volontariato in forma privata. Nel 2019 decidono quindi di fondare l’associazione no profit OIA’: “OIA’ è la Dea del Vento, nella mitologia Yoruba della cultura brasiliana, e il vento è un viaggiante e un messaggero, patrono delle Arti della Comunicazione”, afferma Giuliano.
Dal 2020, con la benedizione di OIA’, ha inizio un viaggio itinerante. Giuliano e Catarina comprano un autocaravan e insieme a Nino portano in giro per il mondo i loro progetti. La tappa in Sicilia comincia ad aprile 2021, con tre progetti in attivo: uno è “Per gli alberi”, per sensibilizzare al rispetto della natura e prevede la piantumazione di alberi e piante lungo il percorso del viaggio. Il secondo progetto è “Per il mare”, prevede la pulizia delle spiagge dai rifiuti, video, podcast e laboratori per sensibilizzare sul tema della cura del mare. Il terzo è “Narrativa” e consiste nella raccolta di storie dal vivo, da promuovere per dare esempi propositivi e indurre alla lettura.
Dopo aver battuto le altre coste siciliane, oggi hanno raggiunto Castel di Tusa e a seguire sceglieranno altre località della provincia di Messina. Ad accogliere i volontari di OIA’ l’assessore alle Problematiche delle Frazioni del comune di Tusa Tiziana Scattareggia, che ha messo a disposizione dell’associazione dei sacchi per la raccolta dei rifiuti e l’impegno della ditta preposta ad occuparsi dello smaltimento differenziato.
“È una battaglia che noi come comune combattiamo, soprattutto stagionalmente, perché d’estate arriviamo, insieme ai turisti, a una presenza di circa 5.000 persone”, ha detto l’assessore Scattareggia. “Da quando siamo amministratori, affrontiamo questa problematica di educazione civile e ambientale, cercando di non gravare troppo sulle utenze domestiche, attraverso un servizio di raccolta porta a porta. Fortunatamente ci sono le scuole, le associazioni, i volontari del Servizio Civile, che ci danno dei buoni esempi e che collaborano per mantenere pulito il nostro territorio”.
“Graziea voi che avete risposto – ha replicato Catarina – perché in molti comuni non sappiamo dove lasciare i rifiuti che poi raccogliamo. Abbiamo chiamato la Capitaneria di porto che ci ha messo in contatto con voi dell’amministrazione. Abbiamo bisogno di collaborazione per portare avanti questi progetti. Siamo un piccolo movimento, una piccola goccia nel mare, ci occupiamo di cinque progetti contemporaneamente.”
Una famiglia che regala atti di sensibilizzazione e l’ascolto del prossimo. Durante il loro viaggio in Sicilia, Caterina, Giuliano e Nino hanno raccolto molte storie e incontrato persone strepitose, di cui parleranno nel loro sito attraverso dei podcast.
In sole 4 ore, con un meteo sfavorevole e basse temperature, lungo la spiaggia della zona c/da Gravina hanno raccolto ben 10 sacchi di rifiuti, tra plastica e indifferenziata: “Siamo qui solo per dare un segnale”, ha continuato Caterina. “Basta prendersi un paio d’ore per prendersi cura dell’ambiente. Una famiglia itinerante può farlo, figuriamoci chi vive in un luogo. Cerchiamo di portare in giro esempi propositivi, di cosa si può fare in posti come questo, già benedetti da tutto: consumare un po’ meno e un po’ meglio, portare con sé i rifiuti, piccoli accorgimenti”. E ha concluso: “Tusa ci ha accolti in modo meraviglioso. Le persone che abbiamo incontrato ci hanno sorriso e per noi è già abbastanza”
“Il nostro fermarci e realizzare uno dei diversi progetti che proponiamo dipende da molti fattori”, ha detto Giuliano. “Uno di questi è la connessione con il luogo, ascoltare la gente e l’ambiente, osservare la ricezione di risposte o meno, ma soprattutto deve essere parte del nostro cammino, che va aldilà di un itinerario geografico. Tutti i progetti realizzati nel viaggio in Sardegna e, da aprile 2021 ad ora, in Sicilia sono stati seminati nel luogo giusto al momento giusto, senza che questo fosse da noi predeterminato. Castel di Tusa – ha concluso – diventa parte del cammino di un’associazione e di una famiglia itinerante e, sinceramente, ne siamo felici.”
Per sostenere l’associazione OIA’ e partecipare alla cura delle persone e dell’ambiente è possibile dare un contributo che viene investito nel viaggio e nelle spese per i progetti. Tutte le informazioni sono disponibili al sito https://associazioneoia.wixsite.com/storie/progetti.
Nel tempo storico in cui ci troviamo a vivere, realtà come OIA’, persone come Catarina, Giuliano e Nino, seminano valori e donano esempi, noi cerchiamo di ricambiare raccogliendo e diffondendo storie. Per immaginare nuovi futuri, le storie possono cambiare molte cose.