Rischiano di andare in fumo parte delle somme destinate all’ammodernamento della S.P. 176 che collega il piccolo centro di Castel di Lucio alla cittadina di Mistretta. L’Assessorato delle Infrastrutture e della Mobilità Dipartimento delle Infrastrutture e della Mobilità e dei Trasporti, Servizio 7 – Infrastrutture viarie – Sicurezza stradali, lo scorso 28 aprile, ha emesso il decreto di finanziamento con il quale la Regione Siciliana concede 3 milioni e 800 mila euro per i “Lavori di sistemazione e messa in sicurezza – Itinerario stradale S.P. 176 Castel di Lucio – Mistretta”
Il decreto darà il via alla sistemazione della S.P. 176 Castelluzzese che collega il piccolo centro montano di Castel di Lucio con la cittadina di Mistretta, sempreché l’Ufficio Tecnico della Città Metropolitana di Messina avvii la gara per l’esecuzione dei lavori. I ritardi nell’avvio delle procedure di gara potrebbero compromettere parte del finanziamento. Parliamo di circa 2 milioni di euro che fanno parte della copertura integrativa spendibile entro il 31 dicembre 2023. Tale somma, andando avanti di questo passo, se non impegnata entro la fine dell’anno rischia di essere persa definitivamente. Un vero peccato.
Alessandro Aricò, assessore alle Infrastrutture e mobilità della Regione Siciliana, sulla questione è intervenuto facendo sapere di essere disponibile a mettere a disposizione gli uffici del proprio Assessorato per l’espletamento della gara. Ma ad oggi – apprendiamo da autorevoli fonti dell’assessorato – nessuna risposta da parte della Città Metropolitana di Messina. Quello che ci si aspetta adesso è un’incisiva azione dei sindaci dei due comuni interessati, Pippo Giordano e Tatà Sanzarello
La S.P. 176 è di notevole importanza perché costituisce l’unica via di collegamento tra i comuni di Mistretta e Castel di Lucio, è percorsa giornalmente da scuolabus ed autobus ed insiste in un territorio di grande valenza produttiva come il parco eolico e le numerose aziende cerealicole del posto; inoltre, in caso di emergenza, è l’unica arteria che permetta l’evacuazione dei centri montani del comprensorio verso la zona marina.
Il tratto si presenta fortemente degradato con instabilità del piano viabile e dei versanti, il manto stradale presenta avvallamenti e fessurazioni dovute alla vetustà dello strato superficiale, i parapetti laterali in muratura sono di altezza insufficiente e rappresentano un pericolo per il transito sia veicolare che pedonale mentre in alcune zone le cunette di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche risultano insufficienti.
Le infiltrazioni delle acque piovane nel corpo stradale hanno provocato fenomeni di scivolamento di strati di terreno che hanno comportato l’avvallamento del piano viabile ed hanno compromesso le opere di sostegno lato valle della strada; iI dissesto, oltre ad interessare la sede stradale, rischia di evolversi oltre la carreggiata provocando maggiori danni anche alle proprietà private limitrofe.