Le casse dell’Erario languono: in arrivo 30 milioni di cartelle esattoriali
Senza nuove proroghe da questa settimana, dall’Agenzia delle entrate, partiranno circa 50 milioni di atti: 35 milioni atti di riscossione – tra cartelle, ipoteche e fermi amministrativi – bloccati a metà ottobre scorso con il decreto Rilancio per l’emergenza Covid, a cui si aggiungeranno quelli normalmente previsti per il 2021. A questi vanno aggiunti i circa 15 milioni di accertamenti e lettere di compliance, cioè le missive ancora ‘bonarie’ con cui l’erario invita i contribuenti a regolarizzare la loro posizione con il Fisco, pena l’invio di accertamento vero e proprio.
Tra Cig e bonus vari nelle casse dello Stato non è rimasto molto e con i soldi del Recovery Fund che, bene che vada, cominceranno ad arrivare a singhiozzo solo nel 2022, il Fisco deve racimolare quel che può per impostare l’anno appena partito. È possibile tuttavia che, soprattutto per le zone che resteranno rosse dal 7 gennaio, intervenga nel corso del mese un ulteriore posticipo, almeno delle cartelle esattoriali, che potrebbe arrivare a gennaio. Il governo, su pressione anche dell’opposizione, ha già annunciato che punterà a una nuova rottamazione e al saldo e stralcio: in attesa di vederla nero su bianco, nel frattempo si potrà comunque richiedere la rateizzazione.