L’Istituto comprensivo di Longi, comprendente i plessi nei Comuni di Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Mirto e San Salvatore di Fitalia, vieta la partecipazione degli alunni a una iniziativa antimafia che porta in nome di Francesca Serio, la madre di Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia a Sciara in provincia di Palermo il 16 maggio 1955. La notizia è stata resa nota nel corso dell’attribuzione del premio Francesca Serio, giunto alla IX edizione, organizzato dal Circolo Socialista “Italo Carcione.”
Il Circolo aveva anche proposto alla Scuola un concorso dal titolo “Francesca ricordando”, per invitare i ragazzi a riflettere sui temi della mafia, della criminalità e sul ruolo delle donne e madri coraggio come Francesca Serio nella lotta alla mafia. Con una circolare, poi scomparsa anche dal sito dell’Istituto Comprensivo, non è stata autorizzata la partecipazione dei ragazzi.
La Scuola va nella direzione opposta rispetto a quello che dovrebbe essere l’alveo di un preciso percorso educativo nel settore della legalità. Spiegare la mafia ai giovanissimi può essere infatti la via più semplice giusto per farli crescere come cittadini consapevoli e dare loro fin da subito gli strumenti per riconoscere certe realtà e starne bene alla larga.
Il sistema mafioso dopotutto, ancor prima di tradursi in organizzazioni criminali ramificate in ogni anfratto della società, prolifera come un sistema di valori, o meglio di disvalori, che fa leva su principi come paura e violenza, concetti perfettamente comprensibili già in tenera età e che se metabolizzati permetteranno di formare ragazzi e ragazzi che nel momento del bisogni sapranno sempre fare la scelta più giusta.
Quest’anno il premio Francesca Serio è stato assegnato a Shobba, fotografa e figlia di Letizia Battaglia che è stata ricordata nel corso della cerimonia.