La Suprema Corte di Cassazione, con ordinanza pubblicata il 27 dicembre 2022, ha rigettato ogni motivo del ricorso relativo a cause di ineleggibilità e/o incompatibilità del Sindaco di Longi Antonino Fabio. Si chiude definitivamente una vicenda che si è trascinata per anni quando il primo cittadino longese fu dichiarato decaduto dalla carica perché fratello del presidente della Banca di credito cooperativo Valle di Fitalia, Luigi, anche titolare della tesoreria comunale. Fabio vinse nuovamente le elezioni nel 2019 diventando Sindaco per la seconda volta e nel 2021 la Corte d’Appello di Messina accolse il suo ricorso lasciandolo a guidare il Comune di Longi.
Nello specifico, l’ordinanza dei giudici della Cassazione indica come le cause di ineleggibilità debbano essere distinte dalle cause di incompatibilità e da esse conseguono effetti differenti. Le prime impediscono l’elezione e la viziano mentre le seconde non incidono sull’elezione, ma impediscono di ricoprire la carica, dando luogo a decadenza nel caso in cui non vengano rimosse nei termini previsti. Dunque, la Cassazione, rigettando il ricorso e seguendo l’interpretazione della Corte d’Appello di Messina, ha dunque posto definitivamente fine ad ogni questione relativa a presunte cause di ineleggibilità e/o incompatibilità della carica di Sindaco di Longi, Fabio.
“Il verdetto finale risulta dunque univoco, tanto all’interno dei seggi elettorali, quanto nelle aule di Giustizia – dichiara il Sindaco di Longi Fabio -. Questa Amministrazione è stata eletta ed ha sempre operato in maniera legittima, forte dell’ampia investitura popolare e nel pieno rispetto delle prescrizioni legislative in materia elettorale. Questa Amministrazione Comunale è sempre stata e sempre sarà aperta ad ogni tipo di dialogo costruttivo, nell’interesse generale della Comunità di Longi, che con orgoglio e onore rappresenta. I Tribunali rappresentano luoghi di giustizia, non mezzi e strumenti di lotta politica per chi non accetta la sconfitta di un’elezione e tenta di sovvertirne in ogni modo l’esito. I cittadini, attraverso l’espressione del proprio voto chiedono di essere rappresentati all’interno delle istituzioni; non conferiscono un mandato che imponga al rappresentante di tentare il possibile (e l’impossibile) pur di vincere le elezioni. Solo uno spreco di risorse dunque. Uno spreco di risorse economiche e umane che hanno riportato il tutto al punto di partenza. E’ stato utile?”.
Gli amministratori longesi concludono ringraziando “l’avvocato Emidio Riolo, che con professionalità ha saputo mettere in evidenza le ragioni legali del ricorso, fino ad arrivare con esisto favorevole all’ordinanza della Corte Suprema di Cassazione. Un grande e affettuoso ringraziamento va a tutti gli amici che in questi anni ci sono stati vicini, grazie, insieme possiamo superare qualsiasi difficoltà per Longi”.