L’Università di Palermo in visita sui Nebrodi
Con un programma intenso, finalmente in presenza dopo le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria, sono riprese le attività in sinergia con l’Università di Palermo: il fine settimana ha infatti riservato una sessione sul campo per gli studenti del Corso di studi in Scienza della Natura e dell’Ambiente.
Se nel biennio precedente, l’ausilio delle nuove tecnologie aveva comunque permesso la realizzazione di alcune attività, adesso la voglia di visitare l’area dei Nebrodi e osservare direttamente gli aspetti naturalistici appresi teoricamente, ha permesso la realizzazione di un approfondimento particolarmente apprezzato e ricco di spunti di riflessione e programmazione.
Accolti dal Presidente del Parco Domenico Barbuzza, la visita ha alternato anche una attività seminariale presso il Castello Gallego di S.Agata Militello con i docenti Valerio Agnesi, Matteo Cammarata, Giovanni Randazzo e Carolina Di Patti per le Università di Palermo e Messina e Sara La Rosa per il Parco dei Nebrodi, per approfondire le dinamiche legate all’aspetto geologico, promozionale, marketing territoriale e ovviamente naturalistico.
Dalla visita alla Grotta di San Teodoro allo scenario geologico ambientale, descritto da Valerio Agnesi, che, nel ricordare con piacere le tante attività svolte sinergicamente con il Parco, lancia la proposta di istituzione di un Geopark per l’area dei Nebrodi: il territorio possiede infatti un patrimonio geologico particolare che, abbinato alla strategia di sviluppo sostenibile applicata dall’Ente ed all’importante estensione, permetterebbe di acquisire ulteriori peculiarità sotto l’aspetto scientifico.
“Il Parco sta riprendendo le attività in presenza: con grande piacere che accogliamo le proposte che pervengono dal settore universitario – commenta Domenico Barbuzza – consapevoli della ricchezza della nostra biodiversità e dell’esigenza di formare i giovani, per creare le condizioni di un futuro professionale in Sicilia”.