UniPa rende omaggio a Quatriglio con una targa in memoria

PALERMO (ITALPRESS) – Giornalista, scrittore, fotografo, artista, ma soprattutto innovatore. Sono passati cent’anni dalla nascita di Giuseppe Quatriglio, eppure la memoria della sua attività in Sicilia e nel mondo non ha mai smesso di essere tramandata. Alla figlia Costanza è stata conferita una targa commemorativa per le scoperte fatte dal padre sui graffiti di Palazzo Steri, luogo in cui si è svolta la cerimonia di consegna alla presenza del rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri.
Il rapporto tra Quatriglio e lo Steri ha conosciuto un punto importante nel 1964, con la scoperta del valore storico dei graffiti sulle pareti del palazzo, interpretazione che in precedenza non era riuscita a Giuseppe Pitrè: i disegni rappresentavano le testimonianze dei condannati in quelle che un tempo erano le carceri dell’Inquisizione e che oggi costituiscono la sede del rettorato.
“Con il conferimento di questa targa vogliamo rendere omaggio non solo allo scopritore di un patrimonio di fama internazionale come i graffiti dello Steri, ma anche a una figura che fa parte del nostro mondo accademico in quanto ex studente dell’Ateneo – sottolinea Midiri -. La sua bravura è stata andare al di là delle apparenze, credere in qualcosa che gli altri non avevano visto e trasmetterlo alla comunità”. Tuttavia il corso del tempo sta presentando il conto ai reperti, ora in fase di progressivo deterioramento: “Stiamo avviando una cabina di regia per studiare i fenomeni fisici alla base del danneggiamento e le soluzioni per proteggerlo e tramandare ai posteri un’eredità dal valore fortemente inestimabile”, spiega Midiri.
Nel ricevere la targa, Costanza Quatriglio rievoca “la mania, nell’accezione positiva del termine, che aveva mio padre per il recupero della memoria storica dei posti e delle persone: il suo archivio personale contiene tantissime storie legate alla nostra città”. Un pensiero all’artista viene rivolto anche da Salvatore Ferlita, docente di Letteratura italiana all’Università di Enna e amico personale di Quatriglio: “La sua curiosità si spingeva fino al fervore perpetuo, la ricchezza del suo sapere si mescolava con cortesia e generosità: aveva un carattere riservato, ma mai noioso. La sua fotografia era un’arte che gli fruttò numerose collaborazioni in tutta Italia e lo portò a viaggiare in tutto il mondo”. Ferlita ricorda in particolare il rapporto di Quatriglio con due intellettuali di grande rilievo: “Dal suo incontro con Giuseppe Prezzolini in America nacque un sodalizio intellettuale, anche se concretamente Prezzolini non venne mai in Sicilia; l’incontro con Sciascia, che pur lui fu una sorta di folgorazione, avvenne in un periodo in cui gli spostamenti iniziarono a diminuire”.
foto xd8 Italpress
(ITALPRESS).

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Redazione