Luoghi del cuore, Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra primo in Sicilia
Primo in classifica regionale, quindicesimo nella classifica nazionale. Con 13.468 voti il Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra (ME) ha un ottimo piazzamento nelle scelte dell’undicesimo censimento dei “Luoghi del Cuore”. Il censimento del FAI è un importante strumento di impegno civile che permette di incidere sul futuro dei beni culturali e paesaggistici italiani, con risultati concreti e tangibili. Partecipare all’iniziativa significa infatti offrire ai propri Luoghi del Cuore un’opportunità di salvaguardia e trasformazione, volgendo in positivo il presente dei Beni votati, gioielli spesso poco conosciuti e bisognosi di tutela e restauri, di scoperta e valorizzazione e di garantire loro un futuro.
Grazie a “I Luoghi del Cuore” dal 2003 a oggi sono stati sostenuti interventi per 138 luoghi in 19 regioni d’Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati. I voti raccolti – sono in tutto 11.100.000 quelli giunti al FAI nei vent’anni anni dell’iniziativa – sono, infatti, l’innesco di un processo virtuoso capace di moltiplicare l’effetto del censimento: luoghi sconosciuti e apparentemente condannati hanno guadagnato una tale attenzione, locale e nazionale, che altri insieme al FAI – Comuni, Regioni e Ministero, aziende, fondazioni e associazioni – si sono mobilitati per salvarli, tanto che il sostegno di Intesa Sanpaolo a questo progetto ha generato investimenti per un valore dieci volte superiore. Nell’impatto di questa iniziativa, accanto al valore economico, c’è un valore culturale e sociale: grazie a “I Luoghi del Cuore” gli italiani scoprono o riscoprono testimonianze di storia e tradizione, simboli dell’identità dei loro territori, e si accende un sentimento collettivo che è
puro spirito di cittadinanza, che si concretizza in una mobilitazione diffusa e trasversale: nell’edizione 2022 sono stati coinvolti nel censimento 6.508 Comuni d’Italia, l’82,4% del totale, segnalati da cittadini, singoli o associati in comitati, sorti dall’iniziativa di tanti e diversi soggetti della società civile, dalle scuole alle parrocchie, dalle biblioteche ai musei, dalle proloco agli stessi Comuni. La Repubblica, nella sua più ampia espressione, trova ne “I Luoghi del Cuore” lo strumento per esercitare il proprio diritto e dovere alla tutela del patrimonio culturale, come prescrive l’articolo 9 della Costituzione.
“In questa edizione, in maniera particolarmente evidente, ‘I Luoghi del Cuore’ hanno dato voce agli ‘ultimi’, a quei luoghi del patrimonio culturale italiano considerati minori, che non hanno mai avuto l’attenzione del Paese, ma che invece la meritano, e che senza l’amore delle persone che li hanno votati si sarebbero persi. Ridare voce e dignità agli ‘ultimi’: non c’è missione più bella e più vera per ‘I Luoghi del Cuore’” commenta il Presidente del FAI, Marco Magnifico.
Ecco tutti i piazzamenti
Cimitero Vecchio di Santo Stefano di Camastra (ME)
Santo Stefano di Camastra è uno dei principali centri siciliani per la produzione di ceramiche e in particolare, con una tradizione che risale al XVII secolo, di mattonelle maiolicate. Il Cimitero Vecchio, collocato a un chilometro dal centro storico, rappresenta un vero e proprio museo a cielo aperto di questa produzione. La sua unicità è rappresentata sia dalla struttura architettonica delle 96 tombe presenti, denominata alla “cappuccina”, sia dal rivestimento delle tombe stesse, costituito da mattonelle, chiamate “ambrogette”, decorate con motivi ornamentali su fondo bianco. Ne sono state contate circa 75 tipologie diverse, a testimoniare l’incontro tra conoscenza tecnica, maestranza e gusto artistico di varie scuole di ceramisti operanti nel messinese. Il cimitero, attivo dal 1878 al 1880, fu abbandonato in quell’anno in favore di quello nuovo. Sembra che le tombe qui conservate siano state ispirate da simili realizzazioni tipiche dei cimiteri del nord Africa; verso la metà dell’Ottocento, infatti, erano molto attivi i traffici marittimi di maioliche con le coste settentrionali dell’Africa, in particolare con la Tunisia. La prima sepoltura qui registrata fu quella della giovane Caterina Greco, moglie di un capitano di “barca grossa”, che pare si fosse ispirato proprio a simili manufatti incontrati nei suoi viaggi sulle coste tunisine. Negli anni Novanta la Soprintendenza dei Beni Culturali di Messina ha restaurato alcune delle tombe, ma si rendono ancora necessari lavori di manutenzione e recupero delle altre presenti: originariamente, infatti, le tombe erano completamente ricoperte di maioliche, ma negli anni alcune delle piastrelle si sono staccate e sono conservate nel museo cittadino a Palazzo Trabia. La raccolta voti spontanea, promossa al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, è nata proprio dal desiderio di vedere restaurate queste opere.
Il Cimitero Vecchio rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Santuario del SS. Crocifisso, Siculiana (AG)
Il Santuario del SS. Crocifisso, nonché chiesa madre di Siculiana, fu edificato alla fine del Cinquecento dai Padri Carmelitani, grazie a una concessione da parte di Blasco Isfar y Corillas, barone di Siculiana. La chiesa fu dedicata alla Madonna del Carmelo. Tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, grazie alla generosità di don Vincenzo Alfani, fu possibile compiere grandi lavori di ampliamento e di decorazione della chiesa, che si conclusero nel 1813 con la realizzazione del transetto, della cupola, dell’abside, della sagrestia e dell’oratorio. Il Santuario custodisce, da oltre quattro secoli, la statua lignea nera del Cristo Crocifisso, venerato dai siculianesi che lo festeggiano ogni anno il 3 maggio. Al suo interno si trovano affreschi e tele di Raffaello Politi; in particolare, nella volta della navata, sono raffigurate le scene de “La creazione di Adamo”, “La creazione di Eva” e “Il peccato originale”, ispirate a quelle michelangiolesche della Cappella Sistina. All’interno dell’edificio è custodita anche una preziosissima vasca lustrale di origine ebraica, detta “pileta” o “Kior”, che riporta in rilievo gli stemmi reali spagnoli degli Aragona e dei Castiglia, e un’epigrafe ebraica, importanti reperti archeologici medievali che testimoniano la presenza ebrea in Sicilia.
La raccolta voti nell’ambito del censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 è stata promossa dal comitato “Pro Santuario SS. Crocifisso di Siculana” per perseguire l’obiettivo di avviare gli interventi di restauro delle opere custodite nel Santuario e di valorizzarle realizzando un museo.
Il Santuario del SS. Crocifisso rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Chiesa del Carmine Maggiore, Palermo
Il Complesso monumentale del Carmine Maggiore è uno dei capolavori artistici e architettonici di Palermo, con la sua chiesa barocca seicentesca, il chiostro cinquecentesco e la splendida e antichissima Cappella della Pietà, costruzione primitiva del XII secolo. All’interno della Chiesa si trovano opere di Giacomo Serpotta, Antonello e Domenico Gagini e Pietro Novelli. A partire dal 1627 i frati carmelitani diedero avvio alla fabbrica moderna del Carmine Maggiore, connotata da colonne in “pietra di Billiemi”, secondo una consolidata prassi architettonica introdotta a Palermo alla fine del Cinquecento. La fabbrica si concluse con la costruzione, tra il 1677 e il 1680, della cupola, la più bella in stile barocco maiolicato di Palermo e della Sicilia, sorretta da quattro telamoni che si alternano alle quattro grandi finestre ornate da angeli, frutta e foglie ornamentali. Il comitato “Complesso del Carmine Maggiore”, nato dalla volontà del Rettore Padre Pietro Leta di far rifiorire il bene, ha promosso la raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 per sensibilizzare sulla necessità di un urgente programma di interventi di restauro che ne salvaguardino l’architettura, scrigno di tesori artistici di rilevante interesse.
Spiaggia della Pillirina – Area marina protetta Plemmirio, Siracusa
L’area che corrisponde a Punta della Mola, nel cuore della Penisola Maddalena a sud di Siracusa, viene comunemente detta “della Pillirina”, dal nome della vicina grotta, che a sua volta deriva da una leggenda che vede come protagonisti un pescatore, una donna soprannominata Pillirina (termine dialettale per Pellegrina) e il loro amore impossibile. Oltre a essere una delle baie più belle della città, l’area della Pillirina è stata protagonista di importanti vicende storiche: proprio qui nel 415 a.C. gli ateniesi attaccarono per la prima volta la città. L’insenatura è caratterizzata dal mare cristallino – parte dell’Area Marina Protetta del Plemmirio – ma nella zona circostante ci sono anche tombe risalenti al periodo greco e bunker risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Proprio per preservare l’ecosistema naturale di un’area che ha anche problemi di dissesto idrogeologico legati all’erosione costiera, il comitato “Pillirina”, attivo dal 2010, ha promosso la raccolta voti al censimento del FAI 2022, per chiedere per questo luogo l’istituzione di una Riserva Naturale Orientata. La spiaggia è già stata nominata Sito di Interesse Comunitario nell’elenco di Rete Natura 2000, una rete creata dall’Unione Europea per proteggere habitat e specie identificati come prioritari. Hanno dichiarato il loro sostegno alla spiaggia della Pillirina gli attori Rita Abela ed Enrico Lo Verso.
Scala dei Turchi, Realmonte (AG)
Il suo nome risale al XVI secolo, quando i pirati saraceni, impropriamente chiamati “Turchi”, la utilizzavano come punto di approdo per saccheggiare i paesi limitrofi. Si tratta di una parete rocciosa di marna bianca che riproduce la forma di una scala dal profilo smussato, curvo e irregolare; un vero monumento naturale, che si protende sul mare tra Agrigento e Porto Empedocle, separando due spiagge sabbiose. L’intera costa dove insiste la Scala dei Turchi è stata catalogata come zona a rischio idrogeologico; nonostante ciò, l’area è da tempo oggetto di abusivismo. Dagli anni Ottanta del Novecento una delle spiagge ai suoi piedi era deturpata dallo scheletro di cemento di un complesso alberghiero mai concluso. Grazie alla mobilitazione al censimento “I Luoghi del Cuore” 2008, il FAI ha agito in favore del bene affiancando Legambiente in una battaglia legale che, nel 2013, ha portato all’abbattimento dell’ecomostro. FAI e Intesa Sanpaolo hanno inoltre sostenuto la demolizione di un altro edificio abusivo su uno dei terrazzi rocciosi in cima alla Scala. È seguita la riqualificazione dell’area, trasformata in belvedere pubblico, in collaborazione con il Comune di Realmonte. A metà luglio 2022, la notizia di una nuova vittoria per Scala dei Turchi: il TAR Sicilia ha rigettato il ricorso dei proprietari privati e saranno quindi demolite le villette costruite a Lido Rossello. Dopo il successo degli scorsi censimenti del FAI, il comitato “Scala dei Turchi”, con la collaborazione di numerose associazioni locali, nel 2022 ha nuovamente raccolto voti per tutelare questo paesaggio unico che merita di essere inserito nell’elenco dei siti del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
La Scala dei Turchi rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Priorato di Sant’Andrea, Piazza Armerina (EN)
Il Gran Priorato di Sant’Andrea è la chiesa più antica di Piazza Armerina: fu fondata nei primi decenni del 1100 molto probabilmente dal Conte Simone Aleramico, appartenente a una delle famiglie più importanti del territorio. Affidata ai Canonici di Sant’Agostino, fu donata nel 1148 all’ordine del Santo Sepolcro. Le strutture che si possono ammirare oggi sono ciò che rimane dopo che la città si ribellò a Guglielmo I e dopo il grande terremoto del 1169. Ancora oggi la Chiesa di Sant’Andrea è sede della Delegazione di Piazza Armerina dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme: qui si svolgono importanti celebrazioni religiose, come la processione del Venerdì Santo che dal centro della città si snoda verso la chiesa. A questo rito, caratterizzato dal “canto dei sette salmi”, partecipa il Vescovo della Diocesi di Piazza Armerina insieme ai Cavalieri del Santo Sepolcro, le confraternite e moltissimi fedeli e turisti provenienti da tutta la Sicilia. La raccolta voti spontanea, promossa al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, è nata dal desiderio di far conoscere il complesso e presentare le sue notevoli potenzialità di sviluppo, soprattutto dopo la recente conclusione dei lavori di restauro dell’edificio.
Torre di Manfria, Gela (CL)
La torre di avvistamento si erge su una collina sovrastante il Golfo di Gela ed è inserita nell’elenco di Rete Natura 2000 per la sua varietà di habitat litoranei. Le fonti sono discordi sull’esatta data di costruzione (probabilmente intorno al 1550), certa è invece quella di conclusione dei lavori: nel 1615 l’edificio fu completato dal Duca di Ossuna, su disegno dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani. La Torre Manfria, o Ossuna, faceva parte delle oltre 200 torri costiere che formavano un rudimentale sistema di vigilanza strategico-militare per segnalare i pericoli provenienti dal mare. La torre misura circa 15 metri di altezza e 12,5 metri la base. In origine era costituita da due piani, il pianoterra – che serviva come deposito di acqua, legna, munizioni, spingarde, schioppi, polvere da sparo e palle di cannone – e il primo piano – che serviva da alloggio ai torrari (caporale, tenente e soldati). Diversi anni fa il bene, la cui proprietà è privata, fu illuminato per essere visibile di notte, in tutta la sua possente maestosità, a decine di chilometri di distanza. L’illuminazione, però, fu oggetto di una feroce azione vandalica che mise definitivamente fuori uso l’intero impianto. Da allora, la Torre di Manfria è abbandonata all’erosione e alle intemperie ed è stata rovinata da ulteriori azioni vandaliche. La raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 voleva sensibilizzare sulla tutela di questo sito ed è stata supportata dall’attore comico Giovanni Cacioppo.
Fondo Librario Antico, Licata (AG)
Il Fondo Librario Antico, custodito nei locali dell’ex Convento di San Francesco, è la sezione distaccata della Biblioteca Comunale “Luigi Vitali” di Licata, preposta al recupero, alla conservazione e alla valorizzazione della memoria storica della città. Il patrimonio librario del fondo è composto da 6.474 manoscritti e volumi a stampa, editi tra il 1475 e il 1830, e da una corposa e prestigiosa documentazione archivistica. Istituito nel 1991 dalla cooperativa Alicata, nell’ambito del progetto di pubblica utilità ex art. 23 della legge 11 marzo 1988 n. 67, e finanziato dalla Regione Siciliana, il Fondo Antico ogni anno accoglie studenti, ricercatori e appassionati che partecipano alle visite guidate incentrate sulla storia del libro, sull’archivistica, sulla paleografia, sulla codicologia e sulla storia locale attraverso lo studio diretto delle fonti archivistiche. La raccolta voti spontanea, promossa al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022 e sostenuta dall’Amministrazione Comunale, era volta a far conoscere e valorizzare un patrimonio archivistico e librario di inestimabile valore.
Chiesa di San Michele Arcangelo, Isnello (PA)
Incastonato nei suggestivi paesaggi del Parco delle Madonie, Isnello è un piccolo comune della città metropolitana di Palermo. Il piccolo gioiello di questo centro abitato è sicuramente la Chiesa di San Michele Arcangelo, situata a nord accanto ai resti del castello. La sua particolarità è data dal pregiato soffitto ligneo dipinto, del 1739, che lascia poi spazio alle decorazioni in stucco e marmo nelle pareti laterali. La sua costruzione è da collocare nel XIII-XIV secolo, ma successive sono le opere che custodisce: l’organo, opera forse di Antonino la Valle, è del Seicento, il crocifisso attribuito per tradizione a Frate Umile da Petralia, è datato 1627, il pulpito e il tabernacolo di legno dorato posto sull’altare maggiore, realizzati dallo scultore Pietro Bencivinni da Polizzi, sono dei primi del Settecento e gli stucchi di Giacomo Messina e la sua scuola sono stati realizzati tra il 1716 e il 1727. Tutti questi tesori necessitano, però, di un continuo lavoro di tutela e manutenzione: la sua posizione adagiata alla parete di roccia fa sì che all’interno vi siano ingenti danni dovuti alle infiltrazioni: gli stucchi e quello che rimane degli originali affreschi risentono notevolmente di questa costante umidità. Inoltre, negli ultimi anni vi sono state anche molte infiltrazioni dal tetto, elemento che necessita l’intervento più urgente; per far emergere questo bisogno il comitato “Chiesa di San Michele Arcangelo” ha promosso la raccolta voti al censimento del FAI 2022. Anche l’attrice Gaia Amaral ha sostenuto la raccolta voti per questo “Luogo del Cuore”.
La Chiesa di San Michele Arcangelo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.
Osservatorio astronomico di Villa Poggio Angeli, Monterosso Almo (RG)
All’ingresso del Comune di Monterosso Almo, incastonato tra i Monti Iblei, a poco meno di 700 metri di altezza, sorge il parco cittadino di Villa Poggio Angeli. Il parco, purtroppo chiuso da anni e bisognoso di importanti interventi di riqualificazione, alcuni dei quali già avviati dall’Amministrazione Comunale, ospita al suo interno un piccolo osservatorio astronomico costituito da una specola in muratura di 2 metri di diametro, inaugurato nei primi anni del XXI secolo, ma già dopo poco tempo lasciato all’incuria e oggi completamente abbandonato. Il CISA, Centro Ibleo di Studi Astronomici, che ha promosso la raccolta voti al censimento del FAI 2022 sostenuto dal Comune di Monterosso Almo, è nato nel 2015 come associazione di astrofili con l’obiettivo di diffondere tra il grande pubblico la cultura astronomica e scientifica. La volontà di sostenere e promuovere il ripristino di Villa Poggio Angeli e del suo osservatorio astronomico deriva dal desiderio di creare un sito osservativo che consenta di avvicinare sempre più giovani all’astronomia e alle scienze in generale, oltre ad arricchire il territorio con una importante attrattiva che porti le persone a riscoprire questo angolo di Sicilia. La cupola dell’osservatorio andrebbe dotata di nuova strumentazione, che permetterebbe la riattivazione dell’attività osservativa.
L’Osservatorio astronomico di Villa Poggio Angeli rientra nella classifica speciale “ I Borghi e i loro Luoghi”.
Tre Piscine – Cala del Cuore, Bagheria (PA)
Tre Piscine è un suggestivo tratto di costa roccioso nell’area di Capo Zafferano. Si dice che il nome popolare attribuito a quella che sulle carte nautiche viene nominata “Cala dell’Osta” sia dovuto alla divisione di quest’area in tre calette, che per la calma delle acque e per il colore verde-azzurro ricordano delle piscine. Solo di recente si è aggiunto “Cala del Cuore”, in riferimento all’istallazione a forma di cuore rosso affissa sugli scogli. Questo luogo incredibile è caratterizzato verso l’interno da dune di origine eolica e da un paesaggio mediterraneo selvaggio, popolato di piante che fioriscono in tutti i periodi dell’anno. Dal 2013 l’Associazione NEXT si fa promotrice di iniziative volte all’innovazione sociale, allo sviluppo sostenibile e alla formazione digitale dei giovani su temi come la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale dei territori di Bagheria e Santa Flavia. L’obiettivo della raccolta voti all’11° censimento “I Luoghi del Cuore” era il miglioramento dei percorsi in cemento che permettono di raggiungere le calette, che hanno oltre quarant’anni e rendono l’accesso al mare particolarmente difficoltoso, se non pericoloso. Questi luoghi risultano non accessibili a persone in condizione di disabilità. Inoltre, secondo le indicazioni dei piani tecnici, l’area in prossimità degli scogli è indicata come soggetta a crolli; attualmente però non esiste una staccionata che delimita i dislivelli, né è presente la segnaletica obbligatoria.
Valle dei Templi, Agrigento
Il celebre Parco Archeologico della Valle dei Templi corrisponde all’antica Akragas, fondata nel 580 a.C. e definita “Città la più bella fra quante son albergo per gli uomini” dal poeta greco Pindaro. Dall’originario piccolo nucleo, vide la sua massima espansione durante l’epoca romana: in questo periodo è documentato anche un aumento delle ricchezze dovuto al successo dell’attività di estrazione, raffinazione e commercio dello zolfo. Nel Medioevo e nei secoli successivi iniziò il declino della città che ha spostato il suo centro nevralgico verso l’interno, in corrispondenza dell’attuale Agrigento. Ma il suo destino non era l’abbandono e il degrado: nel 1997 il sito archeologico è stato nominato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, attirando l’attenzione non solo di turisti da tutto il mondo, ma anche di studiosi e ricercatori. Questo luogo, che con i suoi 1.300 ettari è uno dei più grandi siti archeologici del Mediterraneo, è molto conosciuto e amato e per questo motivo numerosi cittadini, in maniera spontanea, lo hanno votato al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022.
Giardino Inglese, Palermo
Il giardino venne progettato nel 1850 “all’inglese” da un giovanissimo Giovan Battista Filippo Basile, con la collaborazione del botanico Vincenzo Tineo e dell’architetto Carlo Giachery, entrambi suoi maestri nonché protagonisti del fermento culturale e accademico della Sicilia di primo Ottocento. Il Giardino Inglese è stato recentemente dedicato alla memoria del Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella, vittima il 6 gennaio 1980 di un agguato mafioso. Il comitato “Illuminiamo il Giardino Inglese Mattarella”, già attivo al censimento “I Luoghi del Cuore” 2020, nel 2020 ha nuovamente raccolto i voti con l’obiettivo di una maggiore salvaguardia per questo parco, tra i più rappresentativi e amati della città, che necessita di importanti interventi di recupero che sappiano rilanciarne il fascino e l’immagine romantica in chiave contemporanea.
Chiesa del Purgatorio, Castelvetrano (TP)
La Chiesa del Purgatorio fu edificata tra il 1642 ed il 1664 sul sito di una precedente chiesa. Possiede uno scenografico prospetto settecentesco con elementi tardo-manieristici e barocchi. L’interno, a tre navate divise da colonne, è adorno di stucchi e affreschi: l’ornamento dell’abside è opera dei castelvetranesi Nicola e Gaspare Curti e risale al 1746. A Olivio Sozzi (1690-1765) si attribuisce invece l’imponente dipinto destinato all’altare maggiore, raffigurante la Trinità, la Vergine e le Anime Sante del Purgatorio, ora collocato nella Chiesa Madre. L’edificio subì un restauro statico nella prima metà del Novecento mentre negli anni ’60 gli eredi dei principi Pignatelli si adoperarono per la sostituzione degli antichi pavimenti in terracotta con il più nobile marmo. La Diocesi, ente proprietario del monumento, ha da poco iniziato il consolidamento e la messa in sicurezza delle coperture lignee, ormai fatiscenti. Rimangono da sottoporre a un delicato intervento di restauro gli affreschi e le decorazioni in stucco delle cappelle laterali, gravemente inficiate dall’umidità. La chiesa, da tempo non più utilizzata per le sacre funzioni, è stata di recente adibita ad auditorium. Il comitato “Per la rinascita del sistema delle piazze” – che riunisce un’articolata rete di sostenitori del territorio, compresi il Comune e le scuole – ha voluto mantenere alta l’attenzione su questo Luogo del Cuore anche attraverso la raccolta voti al censimento del FAI 2022.
Borgo marinaro di Marzamemi, Pachino (SR)
Il nome Marzamemi è collegato alla parola araba “Marsà al hamen”, che significa Rada delle Tortore. Il nome di questo piccolo borgo marinaro della provincia di Siracusa deriva probabilmente dall’abbondante passaggio di questi uccelli in primavera. La sua nascita risale all’anno Mille, quando gli Arabi costruirono qui la tonnara che per molti secoli fu seconda solo a quella di Favignana e che ora funziona saltuariamente. Attualmente presenta ancora l’aspetto che aveva nel Settecento, quando la famiglia Villadorata acquistò e modificò la tonnara ampliandone gli spazi, costruendo la Chiesa di San Francesco di Paola e ristrutturando le case dei pescatori, oggi per la maggior parte disabitate, perché logorate dal tempo. La più caratteristica è la “casa del forno”, chiamata così perché provvista all’interno di un grandissimo forno, in muratura, che al tempo forniva il pane per l’intero borgo. La raccolta voti spontanea, promossa al censimento “I Luoghi del Cuore” 2022, è nata dal desiderio di far conoscere e promuovere gli aspetti peculiari di questo luogo dal valore fortemente identitario.
E ancora, questo il “Luogo del Cuore” più votato in provincia di Catania:
Palazzo Biscari, Catania – 405 voti
Il Palazzo dei Paternò Castello, Principi di Biscari è, assieme al Convento dei Benedettini San Nicolò l’Arena, l’edificio più importante e noto dell’architettura settecentesca a Catania. Sorge su un tratto delle mura cinquecentesche della Città, sulle quali, subito dopo il terremoto del 1693, Ignazio Paternò Castello III° Principe di Biscari ottenne il permesso di elevare il palazzo, dal luogotenente generale Giuseppe Lanza duca di Camastra, artefice della ricostruzione di Catania, inviato del Re di Spagna Carlo II d’Asburgo. Il figlio Vincenzo (1685-1749) IV° principe, proseguì l’opera e il nipote Ignazio V° (1714-1786) la completò, dedicandone ampli locali alla costituzione di un Museo archeologico, numismatico, naturalistico aperto a tutti gli studiosi. Il palazzo appartenne per intero ai Principi di Biscari fino alla metà del scolo XIX, quindi, per vari passaggi di successione, divenne proprietà dei Moncada Paternò Castello. Sin dal 1971 il palazzo ha ospitato mostre e concerti. Il palazzo è ancora oggi in gran parte abitato dai discendenti della famiglia e i suoi saloni principali sono spesso usati per manifestazioni di prestigio di carattere mondano e culturale. Gran parte delle collezioni raccolte nel museo del principe di Biscari sono state donate al comune e trasferite al Museo Civico di Castello Ursino.