Macellazione clandestina, Regalbuto: “Antoci infanga allevatori e territorio dei Nebrodi”

di Giuseppe Salerno
09/07/2024

Spopola la reazione in video sui social dell’avvocato di Santo Stefano di Camastra, Gabriella Regalbuto, responsabile del Dipartimento regionale Agricoltura per la Sicilia orientale per Fratelli d’Italia, sulla questione macellazione clandestina sollevata dal neo europarlamentare Giuseppe Antoci il quale annuncia un’interrogazione a Bruxelles sul fenomeno che lo stesso definisce “un’emergenza sanitaria”.

La notizia, ripresa anche da Nebrodi News, sui propositi dell’ex presidente del Parco dei Nebrodi, oggi deputato europeo tra le fila del Movimento 5 Stelle, di chiedere alla Commissione europea d’intervenire per far luce su un presunto dossier secretato da anni e combattere in modo più incisivo il business della macellazione clandestina che mette a repentaglio la salute dei siciliani, fa abbastanza rumore. Migliaia le letture del nostro pezzo come anche le critiche piovute sulle dichiarazioni di Peppe Antoci ritenute false ed infanganti nei confronti degli allevatori onesti già in difficoltà con il pregiudizio, la burocrazia e gli eventi climatici sfavorevoli, come asserisce nel suo video la Regalbuto.

“L’Onorevole Antoci – afferma l’avvocato responsabile del Dipartimento regionale Agricoltura, non ha perso la cattiva abitudine d’infangare il proprio territorio per affossare e distruggere un’intera categoria. Per anni l’ex presidente del Parco dei Nebrodi ha parlato di mafia dei pascoli e speculazione sui fondi comunitari, di mafiosi dei Nebrodi, di macellazioni clandestine di animali infetti di brucellosi e tubercolosi, generando pregiudizi sull’opinione pubblica. Antoci, dovrebbe parlare di macellazione clandestina esibendo numeri e dati in particolar modo quei dati in cui si rilevano controlli sui capi, da parte delle ASP, che poi il giorno dopo risultano  smarriti. L’unico modo per dimostrare macellazione clandestina di animali infetti. Gli allevatori dei Nebrodi – spiega la Regalbuto – per l’opinione pubblica non sono altro che una massa di briganti che non fanno altro che truffare lo Stato o l’Unione Europea creando anche un danno alla salute umana.  Antoci deve dimostrare con i fatti, con dati e numeri che la carne che arriva sulle tavole è pericolosa perché proveniente da animali infetti. Con i numeri non con le chiacchiere.  “Un business paragonabile al narcotraffico, solo che in questo caso la percentuale di guadagno è maggiore, mentre quella di rischio è pari a zero” ha dichiarato l’europarlamentare a “il Fatto Quotidiano” – conclude l’avvocato Regalbuto. Nulla di più falso, infondato e infangante”

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