Mafia a Barcellona: l’interessamento per le elezioni amministrative
Le indagini che hanno portato agli 86 provvedimenti cautelari eseguiti dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Messina nell’ambito dell’inchiesta sulla mafia barcellonese, coordinata dalla Procura Distrettuale di Messina, partita nel 2018 e andata avanti già da due anni ma, prima delle elezioni amministrative del 4 e 5 ottobre 2020, le intercettazioni telefoniche ed ambientali avrebbero fatto emergere le relazioni tra la famiglia barcellonese e la classe politica locale.
Rapporti che si sarebbero sviluppati con la lista Diventerà Bellissima e in particolare tra Carmelo Caliri e Mariano Foti, uomo di spicco che dopo la morte di Ottavio Imbesi e Cristian Barresi, avrebbe assunto l’intera gestione del traffico di stupefacenti. In particolare, Foti avrebbe chiesto una sistemazione lavorativa per il figlio Salvatore poi ottenuta attraverso Mariano Calderone.
Così, si legge nell’ordinanza firmata dal gip Ornella Pastore, Carmelo Vito Foti e Rosario De Pasquale avrebbe sostenuto politicamente i candidati della lista “Diventerà Bellissima”, sponsorizzata a Mariano Foti. In particolare, sarebbe emerso come Carmelo Vito Foti si sia speso elettoralmente in favore di Domenica Milone, candidata (e destinataria di 141 voti). Emblematica una intercettazione del 30 gennaio 2020.
Rosario De Pasquale: “Che cosa vi volevo dire.., ma ditemi una cosa, per curiosità così, come siete combinato a voti voi? ve ne rompono coglioni ora?”
Carmelo Vito Foti: “Compare ho una figlioccia, parlando qui tra me e voi”
De Pasquale: “A posto lo so! La figlia di Angelino”
Foti: “E gli ho detto pure, le ho detto pure “non ti mettere nella politica che ti bruci!” le ho detto “io, per il bene che ti voglio ti posso dire questo qua! poi se tu”
De Pasquale: “Con voi, lei con voi non si brucia compare”
Foti: “Stai tranquilla che ti aiuto” le ho detto “però ti consiglio di non entrare in politica perché non comanderai”
De Pasquale: Lei.
Foti: “Non comanderai mai” le ho detto!
De Pasquale: “Con voi non si brucia, ve lo potete togliere dalla testa”
Qualche mese dopo, l’11 settembre 2020, in un’altra intercettazione sarebbe emerso il supporto elettorale che Carmelo De Pasquale avrebbe fornito a Giampiero La Rosa, candidato, sempre della lista “Diventerà Bellissima” ed eletto consigliere comunale con 347 voti di preferenza.
“Risulta in particolare – scrive ancora il gip – che Rosario De Pasquale veniva contattato telefonicamente da Sebastiano La Rosa, detto “Nello”, il quale gli domandava se era troppo tardi per chiedere voti per il figlio. Al suo interlocutore De Pasquale rispondeva che non ci sarebbero stati problemi (“no, non è tardi, tu già nel mio cuore eri, non c’è bisogno che me ne cerchi…”) rassicurandolo (“ma io ti dico dov’è che voto a te Nello, perché io ti rispetto…(..) ah! non c’è problema, puoi venire l’ultimo giorno da me, puoi stare sicuro, anzi se mi dici dov’è e se posso abbinare con qualche femmina, favoriamo pure ad un’altra…”)”.
Il 14 settembre 2020, veniva intercettato un dialogo tra Rosario De Pasquale ed il suo “figlioccio” Antonino Alessandro Truscello, nel corso del quale i due discutevano sulla distribuzione dei voti ai vari candidati, tra i quali il figlio di Nello La Rosa, considerato dal De Pasquale un soggetto sempre a disposizione’ (“Figlioccio noi altri abbiamo Nello La Rosa che ce lo troviamo sempre, ci siamo? Suo figlio, a suo figlio, ed è uno. Omissis…”).
Agli atti anche una cena elettorale, in un ristorante di Barcellona, un mese prima delle elezioni, in cui De Pasquale (accompagnato da altri soggetti) si sarebbe appartato negli scantinati del locale con il candidato al consiglio Comunale Antonino Fama inserito nella lista Calabrò Sindaco, il quale non veniva poi eletto.
Nel corso della serata, si sarebbe concordato di attuare una comune strategia per indirizzare il consenso elettorale in favore di FAMA’ Antonino, Giulia Rosina e Tindaro Grasso, in modo da ottenere la nomina di un assessore di loro gradimento.
Famà, in caso di vittoria, sarebbe stato sollecitato a farsi rappresentante di interessi economici di gruppo, procacciando incarichi politici, quali nomine di esperti e consulenti presso il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
De Pasquale, quindi, avrebbe fornito anche supporto elettorale a Tindaro Grasso e alla candidata Giulia Rosina e nel rassicurare il padre di costei sul suo sostegno, rappresentava, significativamente, al suo interlocutore che si sarebbe rivolto anche a Mariano Foti, per procurare voti in favore della Rosina (che, pur non essendo eletta, candidata nella lista del partito del neosindaco Giuseppe Calabrò, otteneva 107 preferenze (“Femmine non ne ho in questa lista ci siamo? Ora ho guardato e io gli ho detto “i miei io glieli do a Rosina”.
“Non possiamo fare l’accordo con la Zaccone”- “Sono cazzi vostri a me non interessano, io se ho quattro voti glieli dò a Rosina, Rosina e il Crocco…” e io voto a 12-13, e vedi che io a tua figlia te la voto con il Crocco! ma non perché mi hai cercato il voto tu, tu voto a me non me ne hai cercato. Dico: dobbiamo capirci! (…) tu voti a me non ne hai cercato.., però io le persone le peso, e se a me una persona mi fa un favore, come se mi fa un torto non me lo dimentico. Puoi stare sicuro che non me lo dimentico, lo stesso non mi scordo un favore. Per come si comportano con me, io mi comporto stop. ( . .)… “domani li porto a Mariano, vediamo se Mariano ci può dare qualche mano d’aiuto, comunque ti vuoi giocare per 50, 70 voti, tu? (…) tu dici 35? Poi me lo saprai dire, li prendi i voti, li prendi perché sei un bravo ragazzo, altrimenti le persone sono “infami” hai capito?”.
La nota di Diventerà Bellissima Messina
“Si esprime soddisfazione per l’operazione antimafia effettuata dai carabinieri a Messina. Riguardo alla ipotesi di scambio elettorale in favore di un candidato non eletto della lista DiventeràBellissima per le elezioni amministrative di Barcellona Pozzo di Gotto, si precisa che il candidato non è indagato ed è stato selezionato rigorosamente secondo i criteri del movimento e secondo il protocollo varato dalla commissione antimafia, mentre l’indagato addetto alla segreteria di Barcellona ha cessato le mansioni sin dal 26 marzo 2021. Il Movimento si ritiene parte lesa per le condotte individuali che possano a questo arrecare qualunque pregiudizio”. Lo dice Giosuè Giardina, coordinatore provinciale di DiventeràBellissima Messina, dopo il blitz antimafia dei carabinieri a Messina con 86 misure cautelari.
Il Partito Socialista chiede l’intervento della Commissione Parlamentare Antimafia
Il Partito Socialista Italiano, sezione di Barcellona Pozzo di Gotto, a seguito degli arresti disposti stanotte dalla magistratura messinese ed eseguiti dai militari del Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina, considerato che dalle intercettazioni risulterebbe un interessamento di alcuni esponenti di famiglie criminali del territorio barcellonese in favore di candidati alle scorse elezioni amministrative dell’ottobre 2020, si chiede se non sarebbe opportuno che, di tali vicende, si facesse carico anche la Commissione Parlamentare Nazionale Antimafia, tramite i propri poteri di accesso e di ispezione presso il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto.
Il PSI, nello stesso tempo, ringrazia gli inquirenti, magistrati e forze dell’ordine, che hanno condotto le indagini che hanno portato ai provvedimenti delle ultime ore.