Mafia dei pascoli, 65 condanne nel maxi processo d’appello Nebrodi

di Giuseppe Salerno
06/09/2024

Si conclude con 65 condanne (64 riduzioni di pena) il processo d’appello alla cosiddetta “mafia dei pascoli“. Il verdetto, scaturito dall’operazione Nebrodi, è arrivato ieri in tarda serata nell’aula bunker del carcere di Gazzi. La sentenza del maxi processo d’appello Nebrodi riguarda il clan dei tortoriciani, Batanesi e Bontempo Scavo, che per decenni si sono resi responsabili di truffe agricole a danno dell’Unione Europea e all’Agea per svariati milioni di euro di fondi pubblici.

Dopo una lunga camera di consiglio, della sezione penale di secondo grado presieduta dal giudice Francesco Tripodi, a latere Antonino Giacobello e Daria Orlando, arriva la sentenza: 65 condanne, con una sola conferma integrale del primo grado per Gino Calcò Labruzzo, e 64 riduzioni di pena, 18 assoluzioni totali e 6 prescrizioni totali.

Condannati

Pasqualino Agostino Ninone 8 anni, Giuseppe Armeli 3 anni,  Giuseppe Armeli Moccia 2 anni, Rita Armeli Moccia 3 anni e 4 mesi,  Salvatore Armeli Moccia 1 anno e 3 mesi,  Calogero Barbagiovanni 11 anni e 8 mesi,  Salvatore Bontempo 10 anni, Sebastiano Bontempo 20 anni e 6 mesi (classe 1972),  Maria Chiara Calabrese 2 anni e 8 mesi, Antonio Caputo 2 anni e 8 mesi, Antonino Calì 2 anni e 3 mesi, Carolina Coci, 1 anno e sei mesi, Giuseppe Costanzo Zammataro (classe 1950) 1 anno e sei mesi, Domenico Coci 13 anni e 8 mesi, Rosaria Coci 1 anno e 8 mesi, Salvatore Antonino Crascì 1 anno e 8 mesi, Barbara Crascì 1 anno e 8 mesi, Denise Conti Mica 1 anno e 8 mesi, Sebastiano Coci 2 anni e 5 mesi, Sebastiano Conti Mica 17 anni e 6 mesi,  Giusy Conti Pasquarello 1 anno e sei mesi, Francesco Protopapa 7 anni e 6 mesi, Ivan Conti Taguali 7 anni e 6 mesi, Giuseppe Costanzo Zammataro (classe 1982) 14 anni e 6 mesi,  Valentina Costanzo Zammataro 1 anno e 4 mesi, Lucio Attilio Rosario Crascì 6 anni e 6 mesi, Sebastiano Crascì 4 anni e 3 mesi, Sebastiano Craxì 9 anni e 4 mesi,  Sara Maria Crimi 1 anno e 8 mesi, Salvatore Antonino Crascì 1 anno e 8 mesi, Salvatore Dell’Albani 2 anni e 6 mesi,  Santo Destro Mignino 4 anni, Sebastiano Destro Mignino 3 anni e 6 mesi , Davide Faranda 3 anni e 6 mesi, Maurizio Di Stefano 1 anno e 4 mesi, Santo Galati Massaro 1 anno e 4 mesi.

E ancora: 2 anni e 5 mesi per Antonino Faranda, 20 anni per Aurelio Salvatore Faranda, 5 anni e 6 mesi a Emanuele Antonino Faranda, 4 anni e 2 mesi a Gaetano Faranda, 3 anni e 8 mesi per Gianluca Faranda, 7 anni e 2 mesi per Massimo Giuseppe Faranda, 2 anni (pena sospesa) per Giuseppe Ferrera e Valentina Foti, 2 anni e 4 mesi per Vincenzo Galati Giordano (classe 1958), 19 anni e sei mesi per Vincenzo Galati Giordano (classe 1969), 2 anni e 2 mesi per Daniele Galati Pricchia, 3 anni e 1 mese per Emanuele Galati Sardo, 1 anno e 7 mesi per Pietro Lombardo Facciale, 1 anno e 5 mesi per Francesca Lupica Spagnolo, 1 anno e 10 mesi per Rosaria Maria Lupica Spagnolo, 2 anni a Jessica Mancuso Catarinella, 6 anni e 4 mesi ad Antonino Marino Agostino, 4 anni e 3 mesi a Rosario Marino, 3 anni e 5 mesi a Giuseppe Natoli, 1 anno e mezzo per Elena Pruiti, 1 anno e mezzo per Angelamaria Reale, 1 anno e 2 mesi a Danilo Rizzo Scaccia, 2 anni a Giuseppina Scinardo, 3 anni e 2 mesi a Giuseppe Scinardo Tenghi, 10 mesi ad Angelica Giusy Spasaro, 3 anni e 2 mesi per Antonia Strangio, 2 anni e 3 mesi per Mirko Talamo, 5 anni e 5 mesi per Giovanni Vecchio. Confermata la sentenza di primo grado per Gino Calcò Labruzzo.

Assolti

Laura Arcodia, Sebastiano Armeli, Giuseppe Bontempo, Sebastiano Bontempo Scavo, Salvatore Calà Lesina, Giuseppe Carcione, Jessica Coci, Massimo Costantini, Antonina Costanzo Zammataro, Claudia Costanzo Zammataro, Giuseppe Costanzo Zammataro (classe ’85), Marinella Di Marco, Mario Gulino, Alfred Hila, Roberta Linares, Fabio Mancuso Cristoforo, Antonino Paterniti Barbino, Massimo Pirriatore, Carmelino Zingales. Dichirato il non doversi procedere per prescrizione per: Alessio Bontempo, Gino Bontempo, Loretta Costanzo Zammataro, Romina Costanzo Zammataro, Katia Crascì, Giuseppe Natale Spasaro.

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