Mafia, intesa Finanza-procure messinesi per “confische efficienti”
Sottoscritto alla procura generale di Messina un memorandum operativo tra il procuratore generale, Vincenzo Barbaro, e i procuratori di Messina, Maurizio de Lucia, di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele Crescenti, e di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, e il comandante regionale della Sicilia della Guardia di finanza, generale Riccardo Rapanotti, sull’aggressione dei patrimoni illeciti.
Può accadere che, nonostante la sentenza di condanna, eventuali provvedimenti di confisca, possano risultare non eseguiti o solo parzialmente eseguiti. In tale direzione, è stata avviata una intesa volta a esplorare ulteriori forme di possibile supporto all’autorità giudiziaria, per “assicurare la sistematica efficacia dei provvedimenti di ablazione patrimoniale definitiva una volta che si pervenga alla fase dell’esecuzione penale, tra il giudice di primo grado o il giudice di appello”.
L’innovativa e sperimentale collaborazione condurrà allo sviluppo di analisi tecnico-giuridiche e mirati accertamenti economico-finanziari diretti a ricostruire – in ipotesi di confisca disposta ma non eseguita, solo parzialmente eseguita, ovvero di confisca non precedentemente disposta – la posizione patrimoniale di soggetti interessati da sentenze di condanna passate in giudicato o, comunque, da provvedimenti emessi dal giudice dell’esecuzione.
Per tale finalità, la Guardia di Finanza potrà avvalersi, oltre che del complesso di banche dati in uso al Corpo, “anche di tutte le potestà ispettive ad essa affidate dalla legge”. In tal modo, si potranno assicurare all’Erario – anche nel caso in cui siano state compiute azioni dirette “all’occultamento o alla dissipazione” dei beni interessati dai provvedimenti di natura ablatoria – disponibilità finanziarie e beni mobili e immobili oggetto delle varie forme di confisca: diretta, per equivalente e per sproporzione”.