Maltempo, dichiarato lo stato di crisi per 9 Comuni dei Nebrodi

di Davide Di Giorgi
17/12/2022

Il governo regionale siciliano ha deliberato lo stato di crisi regionale e richiesto quello di emergenza nazionale per la durata di un anno per i territori di 55 Comuni, in tutta la Sicilia, colpiti dal maltempo che ha interessato l’Isola il 22, 23, 26 e 27 novembre e il 3 dicembre. Lo ha deciso la Giunta presieduta dal governatore Renato Schifani, su proposta della Protezione civile regionale.

I Comuni dei Nebrodi sono 9: Acquedolci, Brolo, Capo d’Orlando, Floresta, Gioiosa Marea, Longi, Piraino, Raccuja e Sant’Agata di Militello.

Gli altri Enti sono seguenti: Butera, nel Nisseno; Acicastello, Acireale e Catania, nel Catanese; Barcellona Pozzo di Gotto, Castroreale, Condrò, Fondachelli Fantina, Francavilla di Sicilia, Graniti, Leni, Lipari, Mazzarrà Sant’Andrea, Merì, Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Novara di Sicilia, Oliveri, Roccalumera, Rodì Milici, Rometta, San Filippo del Mela, San Pier Niceto, Santa Lucia del Mela, Terme Vigliatore, Tripi, Venetico e Villafranca Tirrena, nel Messinese; Bagheria e Contessa Entellina, nel Palermitano; Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Pozzallo, Ragusa e Scicli, nel Ragusano; Canicattini Bagni, Ferla, Floridia, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa, Solarino e Sortino, nel Siracusano.

“Il provvedimento adottato – spiega il presidente della Regione – ci consente di attuare gli interventi immediati a supporto delle popolazioni afflitte dagli intensi eventi atmosferici che hanno colpito una vasta parte del nostro martoriato territorio. Al contempo richiediamo risorse e opere al governo nazionale, perché non possiamo essere lasciati soli a fronteggiare una situazione complessa che i cambiamenti climatici rendono sempre più pericolosa”.

La relazione è stata presentata dal dipartimento guidato da Salvo Cocina, al termine dei sopralluoghi effettuati e delle segnalazioni ricevute dai territori. A causa degli eventi calamitosi che si sono verificati in questi comuni e in tutta la regione, sono stati riscontrati gravi danni alle infrastrutture pubbliche e private, alle attività produttive e commerciali, ai beni e alle persone. Per l’intensità e l’estensione dei fenomeni, la Protezione civile ritiene che serve «urgenza d’intervento e poteri straordinari per un anno». I danni sono stati stimati, ancora provvisoriamente, in complessivi 22 milioni di euro per azioni di somma urgenza e indifferibili, mentre altri 30 milioni serviranno per interventi strutturali di riduzione del rischio residuo.

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