Basta un poco di acqua piovana e le vie principali di Santo Stefano di Camastra si trasformano in laghi. L’acquazzone non ha risparmiato alcuni pozzetti in alcune vie principali del Comune nebroideo, che dalla forte pressione dell’acqua saltavano sistematicamente. L’allerta arancione, diramata dalla Protezione civile, non si è sbagliata e le piogge non hanno lasciato scampo con il conseguente ribasso anche delle temperature.
Sotto una pioggia battente, in via Marina, il tempestivo intervento dei volontari della locale protezione civile, insieme con l’assessore alla manutenzione Santo Rampulla, hanno cercato di mettere in sicurezza dei tombini, in maniera da evitare degli incidenti, essendo una zona molto trafficata.
I gravi episodi che si sono registrati in varie parti della Sicilia non sono bastati per cercare di far correre ai ripari le amministrazioni comunali, che dovrebbero fare fronte comune insieme alla Regione per cercare di trovare una soluzione ai dissesti idrogeologici che si vengono a verificare con una certa frequenza, creando anche tanti danni. In questi anni, ciò che è mancata è stata una seria programmazione nell’individuazione delle zone più a rischio, in maniera da procedere successivamente alla stesura di un piano di messa in sicurezza.
Bisogna che l’attenzione venga mantenuta alta, e nel contempo, venga predisposto un crono programma per iniziare a lavorare sulle emergenze, perché è bastano poche gocce e non mancano i disagi in alcune vie principali con un copione sempre uguale, con strade allagate, tombini saltati e con il traffico che subisce anche dei rallentamenti. Forse è arrivato il momento di prendere in esame ed affrontare una volte per tutte questo problema delle acque piovane, e non aspettare che si verificano delle tragedie prima di muovere i primi passi per la risoluzione di questi problemi.