Militello Rosmarino, a Riotta basterebbero due voti per evitare la sfiducia
Con soli due voti il sindaco di Militello Rosmarino, Salvatore Riotta, potrebbe salvarsi dalla mozione di sfiducia. L’atto, firmato da sei consiglieri comunali, è stato presentato ieri ma l’esito del voto è incerto. Dipenderà tutto dall’interpretazione della norma sul quorum dei due terzi. Essendo 8 i componenti del Consiglio basterebbero 6 voti ma se invece si considerassero 10 i componenti allora ne servirebbero 7 voti.
La capogruppo di minoranza Teresa Travaglia, i consiglieri Davide Blogna, Donatella Cangemi e Sandra Lo Paro avevano proposto una prima mozione nel febbraio del 2021, finita però 4 a 4 rispedita dunque al mittente. Adesso ci riprovano e questa volta alle loro 4 firme si è aggiunta quella del presidente del Consiglio comunale Antonino Mileti e del consigliere Benedetto Artino Innaria, ex assessore, sostitutivo da Riotta con la consigliera Angela Musarra, dopo giorni di polemiche. Dunque, in un Consiglio comunale composto da 8 membri, il primo cittadino può contare solo su i due attuali assessori e consiglieri comunali Angela Musarra e Luigi Lupica.
Il testo della mozione è durissimo (QUI IL TESTO) ed elenca tutte le mancanze del sindaco nei confronti del Consiglio e non solo. “Davanti a un simile disastro politico, amministrativo, istituzionale, sociale e strutturale – si legge – al Popolo di Militello Rosmarino tocca ancora una volta assistere alle piccole beghe di cortile per l’ennesimo inqualificabile – oltre che assolutamente sterile – cambio all’interno della Giunta: un teatrino che, oltre a renderci ridicoli agli occhi di chiunque ci guardi, non meritiamo. Non si tratta di giudicare l’Uomo, opera che non compete ad un Consiglio Comunale né ai singoli cittadini, ma di valutare un Sindaco e i Consiglieri hanno il preciso obbligo di rappresentare il popolo e di ascoltarne la voce. È tempo di votare la sfiducia”.
Il sindaco Riotta replica al quotidiano La Gazzetta del Sud. “In democrazia ognuno si comporta come meglio crede e si ritaglia lo spazio che ritiene opportuno, ai posteri l’ardua sentenza. Anche il cambio degli assessori per me è un valore aggiunto, con l’apporto di nuove figure e nuova linfa. Noi apparteniamo alla società del fare e non a quella delle chiacchiere”.
L’atto sarà messo in discussione nel Consiglio Comunale non prima di 10 giorni e non oltre 30 giorni dalla sua presentazione.