Il sindaco di Militello Rosmarino, Salvatore Riotta, sfiduciato quattro giorni fa dal Consiglio comunale, che ha votato una mozione di sfiducia, presentata dalla minoranza e sottoscritta anche da due consiglieri comunali di maggioranza, in una conferenza stampa in Comune, attacca gli esponenti politici che l’hanno abbandonato e difende il suo operato di amministratore.
Il primo cittadino è ancora in carica e non decaduto perché si attende il responso dell’Assessorato Enti Locali della Regione Siciliana, proprio sull’atto votato dall’Assemblea, a causa dell’interpretazione del quorum dei due terzi. Intanto però l’Aula si è espressa con 6 voti a favore, mentre i due consiglieri rimasti a Riotta, Musarra e Lupica, era assenti. Assente quel giorno anche il sindaco che su questo si difende: “Non sono mai scappato, avevo chiesto il rinvio, avevo un viaggio programmato da tempo, ma sono stati irremovibili e non hanno voluto posticipare la data del Consiglio”.
Riotta critica la minoranza: “Dall’indomani dell’insediamento la mia porta è sempre stata aperta all’opposizione, avevamo bisogno di fare fronte comune invece ho ricevuto ostilità, speculazioni politiche, tentativi di condizionamenti, una strategia di screditamento personale e intralcio” e sui continui cambi in Giunta parla di “turnover fisiologico e di valore aggiunto, segno di rinnovamento“. Poi l’attacco al presidente del Consiglio Antonino Mileti accusato di tradimento politico: “ho sbagliato a dare fiducia a persone che non meritavano”.
Il primo cittadino elenca poi tutto quello che è stata fatto in questi anni di amministrazione: “Il mio comportamento è stato garanzia della comunità ed abbiamo fatto più di altri in decenni di amministrazione pur trovando oltre 3 milioni di debiti che hanno portato al dissesto finanziario. Abbiamo ottenuto fondi per il per il campo sportivo, per le piazze Grassotta e Badia, per le sorgive lungo il fiume, per l’efficientamento energetico e il PRG. I problemi alla scuola non riguardano lavori che abbiamo fatto noi, la crisi idrica non l’ho causata io. Dalla comunità militellese ho ricevuto solo manifestazioni di affetto”.