Militello Rosmarino, Travaglia: “Assessore Miraglia cacciata per vendetta”
“La nostra Militello Rosmarino continua a pagare l’ingiusto prezzo degli sbalzi di umore e delle piccole rivalse personali di una squadra confusa e immobile, nata non per costruire il futuro ma solo per vendicarsi del passato”.
Inizia così il lungo post pubblicato su Facebook firmato dal capogruppo di minoranza Teresa Travaglia, a nome dell’intera coalizione “Militello Migliore”, dopo che il sindaco Salvatore Riotta ha tolto la delega all’assessore Pina Miraglia. Il primo cittadino ha parlato di “incomprensioni che hanno influito negativamente sulla efficacia dell’attività svolta compromettendo l’immagine e la credibilità politica del sindaco, nonché di tutta la compagine amministrativa”. Ma l’ex assessore, sentita dal nostro giornale, ha replicato affermando che il Riotta “ha atteggiamenti dittatoriali” definendolo “un uomo solo al comando”. Uno strappo politico in piena regola all’interna della Giunta e della coalizione che sostiene Riotta.
Adesso a commentare la crisi politica è la minoranza. “I dubbi sulla utilità di una squadra amministrativa – scrive Teresa Travaglia – che modifica continuamente la propria composizione li avevamo espressi – purtroppo – più volte. Adesso si è raggiunta la matematica certezza della insostenibilità di una tale gestione della Giunta Comunale, organo istituzionale centralissimo. Quale continuità può essere assicurata dalla cronica instabilità delle cariche? Quali risultati vantaggiosi per la comunità può produrre la variabilità e la discontinuità del ruolo? Quale buon andamento può garantire la perenne rotazione di assessorati e assessori che salgono e scendono come i bambini sulla giostra di una scuola materna, facendosi gli sgambetti e nascondendosi le caramelle?
Risulta difficile comprendere in che modo l’azione dell’Assessore Pina Miraglia, stamani (ieri per chi legge ndr.) espulsa dalla Giunta, possa aver “compromesso l’immagine e la credibilità politica del Sindaco nonché di tutta la compagine amministrativa”, come invece viene affermato nella determina di revoca.
Al di là della correttezza formale del provvedimento del Sindaco (che, essendo carente di effettiva motivazione, appare – anche questo – illegittimo), ciò che amareggia è la considerazione che oggi nel nostro comune si possa essere cacciati per aver espresso liberamente il proprio pensiero o anche per aver intrattenuto un minimo indispensabile dialogo con le altre parti politiche o, ancor di più, per aver affermato che l’amicizia venga prima della politica comunale.
Qualcuno ricordi però che, durante questa telenovela infinita, la Nostra Militello Rosmarino continua a pagare l’ingiusto prezzo degli sbalzi di umore e delle piccole rivalse personali di una squadra confusa e immobile, nata non per costruire il futuro ma solo per vendicarsi del passato” – conclude la capogruppo Travaglia.