Il mistero legato ai totem di Mistretta
Sui Totem, gli apparati multimediali con touch screen di ultima generazione, posizionati nei luoghi nevralgici della città di Mistretta, che avrebbero dovuto aiutare il turista ad orientarsi fra luoghi caratteristici e fornire ogni utile informazione e notizie sul territorio amastratino, avevamo iniziato a nutrire serie perplessità più di un anno fa, quando siamo venuti a sapere che gli stessi erano stati collaudati, ma mai messi in funzione. Non capivamo il motivo per cui, nonostante gli apparecchi fossero stati sottoposti a verifiche pratiche, attente perizie, che sebbene fosse stata accertata l’idoneità all’uso, rimanevano spenti.
Ci interessammo della questione qualche mese dopo la costituzione di una Commissione d’indagine consiliare composta da cinque consiglieri che avrebbero dovuto avere il compito di analizzare gli atti amministrativi del comune di Mistretta, al fine di far luce sulla mancata accensione del sistema di totem multimediali, ma non riuscimmo a cavare un ragno dal buco come, d’altronde, non riuscirono a venire a capo della questione nemmeno i consiglieri, appartenenti sia all’uno che all’altro gruppo politico.
Il coordinatore della Commissione consiliare, con atti formali, investì della problematica il Segretario comunale invitandolo a porre in essere ogni attività utile per fare chiarezza sulla questione. Pensammo, percependo ed ascoltando anche l’indignazione della gente in giro per bar e sodalizi, all’ennesimo spreco di soldi pubblici. Abbiamo motivo di credere che non c’eravamo sbagliati. Ricordiamo che il progetto, finanziato dall’Assessorato Regionale al Turismo, alla precedente amministrazione, nell’ambito della programmazione triennale delle opere pubbliche 2011/2013, rientra in un piano ben più ampio è costato più di 300 mila euro, ed aveva come scopo quello riqualificare strade e piazze tramite anche un’adeguata segnaletica e pannelli informativi finalizzati ad una migliore fruizione del centro abitato. Come sempre sul nostro articolo piovvero un sacco di critiche ed accuse. Le solite: quelle che denigrano il nostro operato rimproverandoci di creare falso allarmismo. Da un funzionario del comune, al quale ci rivolgemmo per cercare di capire cosa stesse succedendo, nonostante tutto, fummo rassicurati: “sono in atto le operazioni per l’affidamento manutentivo ad una ditta esterna”. Ma la realtà era un’altra. Gli apparecchi erano stati collaudati, ma, praticamente, non funzionavano. Abbiamo avuto l’impressione che si stava cercando di prendere tempo per risolvere un problema imbarazzante poiché dalle verifiche pratiche, attente perizie, in sede di collaudo, era stata accertata e dichiarata l’idoneità all’uso delle isole informative.
Aspettammo qualche mese e tornammo a parlare con il funzionario: “…le apparecchiature non sono in condizione di funzionare a causa della sovratensione nella rete pubblica Enel che determina lo spegnimento del dispositivo elettronico. Nel comune di Mistretta – ebbe modo di raccontarci il tecnico comunale– si va spesso incontro a frequenti interruzioni e sbalzi di tensioni causati dalla vetustà degli elettrodotti. Per tale motivo abbiamo pensato di allacciare i totem ai pubblici servizi di fornitura dotando, ogni punto di consegna di energia elettrica, di un gruppo di continuità, chiamato anche UPS: un apparecchio che consente di mantenere costantemente alimentati elettricamente, in corrente alternata, apparecchi elettrici”. Furono spesi altri soldi per acquistare gli stabilizzatori di corrente, ma il problema non venne risolto.
Oggi, dalla determina dirigenziale dello scorso 15 dicembre, a firma del responsabile unico del procedimento e del responsabile dell’area tecnica, apprendiamo della revoca, in autotutela, della manifestazione di attività (provvedimento) con cui venivano approvati gli atti di contabilità finale ed il certificato di regolare esecuzione. Ciò significa che le apparecchiature collaudate e date per “funzionanti” in sede di collaudo stranamente presentano gravi anomalie di funzionamento. Come si legge dalla determina, pubblicata nel sito del comune, il responsabile del procedimento, a un anno dal collaudo, prende atto del mal funzionamento preannunciando l’avvio di un contenzioso legale al fine di salvaguardare gli interessi della pubblica amministrazione. Noi più di un anno fa avevamo intuito che qualcosa non andava. La stessa intuizione l’ebbe anche l’Amministrazione comunale. L’assessore Lorenzo Cocilovo con una nota formale, indirizzata agli uffici, chiese informazioni giacché l’inspiegabile mancato funzionamento arrecava un danno d’immagine all’Ente.
Nell’ambito dei complessivi lavori relativi alla “Riqualificazione di strade e piazze”, dunque, le certezze che oggi abbiamo sono quattro: 1) Sono stati spesi circa 366mila euro; 2) I totem non funzionano; 3) Le apparecchiature sono state collaudate con tanto di certificazione di regolare esecuzione firmata all’impresa; 4) E’ chiaro anche ad un bambino che sulla vicenda c’è qualcosa di anomalo che va oltre lo scarto che c’è tra il detto e non detto, tra lo scritto e l’oggettivo. Alle 366mila e rotti euro, sono state aggiunti altri 5mila euro che sarebbero stati versati, nelle casse comunali, dall’Assessorato competente a seguito della formale richiesta, degli uffici, che avevano rappresentato la problematica relativa allo sbalzo di tensione e quindi la necessita di acquistare 28 dispositivi UPS con tecnologia Line Interactive per far fronte al disagio. Una situazione imbarazzante né traducibile, né, tanto meno, giustificabile in cui le parole, di chi in giro cerca di dare spiegazioni, all’orecchio del cittadino contribuente, suonano inadeguate e svuotate di senso.