Mistretta, acqua pubblica: seri problemi per “zona alta” della città

di Giuseppe Salerno
24/08/2020

Questa volta non si tratta di crisi idrica, ma crisi di professionalità, diligenza, impegno e serietà nello svolgimento del proprio lavoro. La pompa di sollevamento idrica di emergenza, dell’acquedotto comunale amastratino, che dal “serbatoio basso” trasferisce l’acqua al “serbatoio alto” per la distribuzione dell’acqua pubblica, tramite la rete di collegamento interna alla parte alta della città, si è guastata.

Tutti i quartieri ricadenti nella zona definita “parte alta”,  Castello, San Biagio, Santa Caterina, case popolari, via Libertà che, dall’incrocio con via San Leo, si espande verso il lato ovest, rischiano adesso di rimanere senz’acqua per non si sa quanto. Da circa un anno una delle due pompe è fuori uso e in tutto questo tempo l’Ufficio preposto del Comune di Mistretta, non è riuscito a risolvere la problematica relativa alla riparazione o sostituzione della pompa guasta. Nebrodi News, occupandosi spesso delle problematiche idriche, ha trattato questo argomento più volte, soffermandosi su un aspetto allarmante: se malauguratamente, si fosse guastata l’unica pompa di sollevamento di emergenza, i cittadini di Mistretta, residenti nella macro aree – zona alta – sarebbero rimasti a secco.

Ma la cosa non ha suscitato né interesse, né attenzione da parte di nessuno. E’ chiaro che in questa vicenda nessuna responsabilità può essere addebitata agli operai del Servizio acquedotto i quali, tempestivamente, avevano a suo tempo segnalato, agli uffici preposti del comune, il guasto ed illustrato ai responsabili i possibili disagi che sarebbero emersi nel caso in cui, per un motivo o per un altro, anche la pompa di emergenza avrebbe smesso di funzionare.

E ora? Ora si deve necessariamente correre, considerando rischi, imprevisti che possono insorgere per l’ansia di risolvere velocemente la problematica. Bisogna trovare immediatamente una soluzione, mettere una pezza. La gente residente nei quartieri ricadenti nella “zona alta” non può essere privata di un servizio pubblico fondamentale causato dalla sufficienza e l’approssimazione che mette nel proprio lavoro qualche impiegato comunale, con limitate capacità programmatiche e organizzative.

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