Mistretta, arrestato nicosiano per violenza sessuale su minore con deficit cognitivo
Nella mattina di oggi, mercoledì 27 ottobre 2021, i Carabinieri della Compagnia di Mistretta, comandati dal capitano Francesco Marino, hanno tratto in arresto, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Enna, su richiesta della Procura della Repubblica dello stesso Tribunale, un giovane incensurato di Nicosia, perché ritenuto responsabile di due distinti episodi di “violenza sessuale aggravata” in danno di due ragazze, di cui una minorenne, entrambe affette da deficit cognitivo.
L’indagine nasce dalla segnalazione del Dirigente di un Istituto scolastico – che per ovvie ragioni, ossia al fine di tutelare le vittime, non verrà reso noto. Il Dirigente segnala ai Carabinieri di aver percepito che una sua alunna, affetta da deficit cognitivo e minore di 18 anni, era stata probabilmente vittima di abusi sessuali. Avviate le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, dott.ssa Daniela Rapisarda, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mistretta, coadiuvati da psicologhe esperte, hanno accertato che effettivamente l’uomo aveva attirato, con l’inganno, la minore sulla propria autovettura e, condotta in un luogo appartato, ne aveva abusato sessualmente. La vicenda, già drammatica di per sé, assumeva contorni ancora più inquietanti quando i Carabinieri, coordinati dal maresciallo Graziano Curci, nel corso delle indagini, percepivano che, verosimilmente, il giovane aveva abusato anche di una seconda ragazza affetta, anche lei, da deficit cognitivo.
I successivi riscontri effettuati dai Carabinieri, hanno permesso di accertare che effettivamente il giovane aveva violentato anche la seconda ragazza, attirandola in un posto appartato. Entrambi gli episodi di violenza sessuale, per timore, sono stati nascosti dalle vittime alle rispettive famiglie. Accertati i due eventi delittuosi, il Pubblico Ministero titolare delle indagini, dott.ssa Daniela Rapisarda, ha richiesto, al Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Enna, dott. Giuseppe Noto, idonea misura cautelare per il giovane. Il G.I.P., accogliendo pienamente la richiesta, ha disposto la misura cautelare della custodia cautelare agli arresti domiciliari, ritenendo la misura idonea a fermare la “tendenza dell’indagato ad adescare vittime vulnerabili allo scopo di soddisfare le proprie pulsioni sessuali”. Il giovane, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regine di arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
L’assoluta sinergia tra Istituto scolastico, Carabinieri, Procura della Repubblica e Ufficio GIP del Tribunale, ha permesso di accertare e ricostruire le drammatiche violenze sessuali subite da due vittime particolarmente vulnerabili – che proprio per via della loro vulnerabilità avevano tenuto nascosto gli aventi alle rispettive famiglie – e porre fine alle ignobili condotte del giovane.
È significativo che in un piccolo centro, due giovani donne, nella loro condizione di vulnerabilità, siano costrette a subire violenza quotidiana sotto gli occhi disattenti della comunità e dei propri familiari. Questo caso dimostra come la violenza c’è e serpeggia, anche e soprattutto, a danno delle donne in condizione di maggiore debolezza, non sempre consapevoli di star vivendo un sopruso. È importante ricordare che la violenza non è solo lo stupro, ma sono tutti quei casi in cui la dignità della persona viene calpestata e offesa. Sono state due le donne vittime, ma chissà se nel silenzio ce ne sono altre che si nascondono e, per paura o qualsiasi altro motivo, non possono gridare la loro sofferenza.