Mistretta, arrivano 3 interdittive antimafia: Comune revoca i terreni
Con le due ordinanze, emesse dal Prefetto di Messina, nei confronti di una ditta individuale e di due aziende agricole di Mistretta, salgono complessivamente a 7 le interdittive antimafia adottate da inizio 2022, in provincia.
Con l’adozione dell’interdittiva antimafia, strumento per contrastare le infiltrazioni delle organizzazioni criminali nell’economia, il Comune di Mistretta, alle due aziende agricole destinatarie del provvedimento, ha dovuto immediatamente revocare la concessione dei terreni che lo stesso aveva riconosciuto ad entrambi, in via del tutto provvisoria, all’esito di due bandi per i quali l’Ente deve ancora accertare i requisiti sui quali si fondano le capacità contrattuali dei soggetti.
Nulla trapela dal sito istituzionale del Comune nel quale era stato pubblicato l’elenco dei lotti e degli aggiudicatari provvisori ai quali il Comune di Mistretta nell’immediato aveva autorizzato l’immissione in possesso. Non si comprende come mai l’Ente, ad oggi, non abbia riformulato gli atti, omettendo la loro pubblicazione, tenendo conto delle risultanze scaturite dalla documentazione antimafia.
Cosa sono le interdittive antimafia
L’interdittiva antimafia, ovvero il provvedimento amministrativo del Prefetto che si pone l’obiettivo di tutelare l’economia da infiltrazioni della criminalità organizzata, produce l’effetto di escludere l’imprenditore da contratti con la PA. L’interdittiva antimafia si sostanzia quindi in un provvedimento amministrativo di natura preventiva del Prefetto che ha la finalità di tutelare l’ordine pubblico, la libera concorrenza tra le imprese e il buon andamento della Pubblica Amministrazione. Esso non si fonda su dati certi, ma su una valutazione probabilistica in base a indizi gravi, precisi e concordanti e non ha natura afflittiva, ma tende più che altro a impedire che la mafia o in generale la criminalità organizzata penetri e si infiltri all’interno dell’economia legale. Per quanto riguarda poi gli effetti, come precisato dal Consiglio di Stato nell’Adunanza Plenaria del 6 aprile 2018 n. 3, l’interdittiva antimafia è un provvedimento che comporta l’esclusione dell’imprenditore dalla possibilità di divenire titolare di rapporti contrattuali con la Pubblica Amministrazione, a causa dell’incapacità giuridica determinata dall’interdittiva.