Mistretta, boom di positivi al Covid: Capodanno a rischio “chiusura”

Il peso della quarta ondata si fa sentire anche a Mistretta dove i positivi Covid-19, nel giro di poco, da 15 (ultimo dato segnalato da questo giornale) balzano a 90 circa. Parliamo di 60 positivi accertati ufficialmente dall’ASP, con esame molecolare, e di altri 30 positivi al test antigenico rapido, che dovranno trovare conferma della loro positività sottoponendosi al molecolare presso l’Usca di Mistretta.

Il sindaco amastratino, Tatà Sanzarello, che abbiamo contattato telefonicamente, riferisce di essersi messo già al lavoro, unitamente alle autorità sanitarie locali e regionali, per studiare possibili soluzioni che possono aiutare a contenere il dilagare dei contagi. Non si ferma la corsa del virus nemmeno nei paesi ricadenti nell’area dei Nebrodi occidentali dove si registra anche un costante aumento di casi Covid nelle ultime 24 ore. Secondo dati ufficiali ASP la situazione al momento è la seguente: Caronia 75, Motta D’Affermo 6, Santo Stefano di Camastra 11, Tusa 7, Reitano 1. Ufficialmente zero casi a Castel di Lucio e Pettineo. Aumento anche dei ricoveri, nella giornata odierna, in provincia di Messina: Policlinico 70 (di cui 13 in Rianimazione) Papardo 35 (8 in Rianimazione) Barcellona 10 Irccs Piemonte 8. Totale 123

Instancabile il lavoro portato avanti dall’Unità speciale di continuità assistenziale di competenza – l’Usca di Mistretta – che, nonostante la carenza di organico e l’enorme mole di lavoro, sta facendo gli straordinari nel tentativo di far fronte alla gestione dei pazienti dell’intero territorio attraverso il consulto telefonico e attraverso le visite domiciliari, di chi non necessita il ricovero ospedaliero. Tra i loro compiti c’è anche quello di effettuare i tamponi nel territorio. Stilare e comunicare gli elenchi all’ASP, occuparsi dei pazienti che sono stati ricoverati e che, dopo le dimissioni dall’ospedale, stanno meglio e redigere opposito referto contenente l’esito di ogni visita effettuata.

I medici dell’USCA, che dovrebbero essere continuamente ringraziati ed elogiati per il lavoro che svolgono, sono spesso bersaglio dei “leoni da tastiera” – una sparuta minoranza per fortuna – che non perdono occasione per attaccare e criticare impropriamente il lavoro di questi professionisti che in due (il caso di Mistretta) si sobbarcano il lavoro che in teoria, secondo legge, dovrebbe essere distribuito ad un numero di medici pari a quelli presenti nelle sedi di continuità assistenziale, addebitando loro delle colpe che, il più delle volte, dipendono dal sistema generale della gestione Covid, che fa acqua da tutte le parti.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno