A tornare a parlare di carcere di massima sicurezza a Mistretta è stato Santi Consolo, che dallo scorso mese di Maggio ricopre l’incarico di “garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti in Sicilia e per il loro reinserimento sociale”. Incarico che il magistrato in pensione ricoprirà fino al 2030
L’ex capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria presso il ministero della Giustizia, che ha anche svolto funzioni di procuratore generale presso la Corte d’Appello di Caltanissetta e Catanzaro, rispondendo alla domanda del giornalista Francesco Nania, sulla proposta del sindaco della Città di Mistretta, Tatà Sanzarello, di valutare la costruzione di un carcere di massima sicurezza, in un terreno di proprietà del Comune amastratino, nel corso di un’intervista sul crescente disagio causato dai problemi di sovraffollamento e carenze varie nelle carceri in Sicilia, spiega come l’idea sarebbe molto vantaggiosa per l’Amministrazione penitenziaria alla quale verrebbe offerto un terreno, che ben si presta, in maniera completamente gratuita.
“Tale sito per un nuovo istituto penitenziario, destinato ad ospitare detenuti in Alta Sicurezza è particolarmente idoneo perché prossimo all’anello autostradale siciliano e al contempo, isolato e facilmente controllabile dall’unica via d’accesso con traffico limitatissimo – spiega il garante Santi Consolo. Ottimali le opportunità trattamentali per la tipologia dei distretti, più che buone le possibilità di assistenza sanitaria. La struttura produrrebbe un indubbio vantaggio per tutti gli altri istituti siciliani semplificando i circuiti penitenziari e decongestionandoli dalla piaga del sovraffollamento”.
E’ chiaro che la realizzazione della struttura, che dovrebbe ospitare circa 40 detenuti, rappresenterebbe un’ottima opportunità per la Città di Mistretta poiché contribuirebbe, in maniera ancora più efficace, alla sicurezza della comunità, oltre creare un indotto sull’occupazione.