“Una gestione pubblica quotidianamente discutibile anche e soprattutto per i più imminenti e semplici quanto fondamentali interventi, oramai da tempo trascurati che rendono Mistretta poco piacevole da vivere, con naturali conseguenze che ledono civiltà e socialità; (pubblica illuminazione, carenza d’acqua, assenza di nido e mensa scolastica, accumulo rifiuti per le vie cittadine e nei canaloni, cura del verde pubblico, perdita Autonomia Istituto Comprensivo Tommaso Aversa, strade dissestate, traffico e parcheggi selvaggiamente gestiti, realizzazione loculi cimiteriali, completamento palazzetto polifunzionale, gestione polizia municipale, disinteresse situazione ospedaliera, definizione fitti rustici, viabilità interna)“

E’ quanto contestano i consiglieri comunali di minoranza all’Amministrazione comunale guidata da Tatà Sanzarello, tacciata di superficialità amministrativa a danno dei servizi al cittadino e una carente attenzione all’ordinarietà che dovrebbe preservare la vivibilità della Città e migliorarne accoglienza e fruizione, garantendo la salvaguardia di tutto il patrimonio amastratino, da quello naturale a quello culturale, e rispondendo alle esigenze dei cittadini.

Per questi motivi i Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Guardiamo Oltre” presentano una richiesta di autoconvocazione del Consiglio comunale al Presidente del Consiglio, Carmelo Nucera.  “Questo gruppo consiliare, appositamente contattato – scrivono i consiglieri Lutri, Di Dalvo, Maniaci e Ribaudo – ha ascoltato il grido di dolore di una buona fetta della collettività sociale, egregiamente rappresentata dal comitato cittadino locale, che ha sollevato agli scriventi le note criticità, ma che di contro non intende rassegnarsi a quello che sembra l’inesorabile declino di Mistretta. Considerato – concludono – che non è più tollerabile il mancato espletamento dei servizi minimi ed essenziali e che bisogna porre un freno ad una situazione obiettivamente inaspettata, ma che appare inconfutabilmente degradante, dando anche voce alla collettività sociale”