Mistretta, ci risiamo: niente acqua in alcuni quartieri

Siamo alle solite. Oggi, in buona parte della città di Mistretta, non verrà erogata l’acqua pubblica. Il motivo? “Scarsità di risorse nei serbatoi dell’acquedotto comunale”. La zona interessata è la “parte alta”,  Castello, San Biagio, Santa Caterina, case popolari, via Libertà che, dall’incrocio con via San Leo, si espande verso il lato ovest.

Nelle vasche dell’acquedotto pubblico si riversa una modesta quantità di acqua, ma il problema, che certamente oggi è determinato dalla scarsità di risorse provenienti dalle sorgenti, qualcuno l’avrebbe dovuto e potuto affrontare e risolvere per tempo. Ma non l’ha fatto. Anche quest’anno, nonostante le diverse sollecitazioni, nessuno ha pensato, per tempo, alla cura e al controllo dei 54 bottini che custodiscono le sorgenti in cui ultima manutenzione risale al 2014.

In molti bottini, intasati, l’acqua si riversa all’esterno perdendosi nelle campagne, in diversi altri, si verificano vere e proprie razzie: privati forzando la porta d’ingresso del castelletto, vi introducono all’interno tubi di pescaggio portando l’acqua nei terreni di proprietà, per abbeverare i propri animali o addirittura per irrigare. Non è una fesseria. In taluni casi siamo riusciti a documentare ciò. E in città alla gente viene negata l’acqua, il bene indispensabile e di prima necessità.

Oggi, a distanza di un anno, siamo nuovamente qui a parlare di crisi idrica. Ma la crisi, prima che idrica, è mentale, morale e intellettiva. Gli operai del comune, addetti al servizio acquedotto, anche quest’anno non hanno ricevuto nessuna disposizione, e non sono stati messi nelle condizioni, per poter, preventivamente, intervenire. E’ chiaro che a quelle persone a cui è affidata la gestione del Comune, alle quali mensilmente viene pagato lo stipendio con soldini pubblici, nonostante siano coscienti delle responsabilità che si assumono e dell’importanza che le proprie attività hanno per sé e per gli altri, manca la coscienza: il primo strumento utile a sviluppare il senso del dovere.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno