Il servizio mensa scolastica destinato agli alunni scuole dell’infanzia non parte e in Città monta la protesta dei genitori i quali, a parte lamentare il disservizio, accusano anche il Comune di Mistretta di poca trasparenza e i funzionari dell’Ente di esimersi dalle proprie responsabilità, riversandole l’uno sull’altro.
Parliamo di un servizio pubblico a domanda individuale che dev’essere gestito direttamente dal Comune amastratino, ma che per quest’ultimo non rappresenta un obbligo istituzionale. Un servizio per il quale al Comune sono arrivate una novantina istanze presentate dai genitori degli alunni che frequentano gli asili Verga e Matteotti
Dal Comune di Mistretta apprendiamo che i problemi che stanno causando i ritardi per l’attivazione della mensa sarebbero due. Il primo legato all’esercizio provvisorio. Nonostante l’impegno preso dagli organi politici e il capitolo stabilito, assegnato nel febbraio 2022, le somme, per questo tipo di servizio, non possono essere utilizzate per via della gestione provvisoria in cui versa l’Ente. L’altra problematica e legata alla precedente gara per la fornitura di alimenti e materiali di consumo destinati alla mensa. Le procedure di gara, per un importo che superava i 3 mila euro, è stata avviata senza l’ausilio del MEPA, il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, gestito da Consip per conto del Ministero Economia e Finanze, introdotto al fine di promuovere un nuovo modello per l’ottimizzazione degli approvvigionamenti pubblici.
Se i problemi legati all’apertura della mensa scolastica sono realmente collegati a quest’ultimo aspetto, i tempi perché il servizio materialmente venga avviato, si dilazionerebbero, e di tanto, per le lungaggini insite nelle procedure amministrative, facendo infuriare ancor più quei genitori lavoratori provati dal disagio causato dalla mensa chiusa. Gli stessi genitori che sostengono che le responsabilità, più che tecniche, sono politiche, generate dalla mancata la programmazione.
“Tutti sanno che la scuola comincia a settembre e finisce a giugno. Se l’Amministrazione avesse programmato il servizio mensa prima del 31 agosto, quando ancora si era in esercizio provvisorio, il problema dal lato economico-finanziario era più gestibile, visto che si poteva operare in dodicesimi, oggi no perché siamo in gestione provvisoria – afferma qualcuno. Inoltre i rilievi mossi dal Segretario Comunale e Responsabile del Servizio potevano essere risolti in tempo facendo partire la mensa ad ottobre. Siamo stanchi di questa situazione. Questo è il secondo anno consecutivo che veniamo presi in giro da una politica che non riesce a dare delle risposte adeguate ai propri cittadini. Siamo pronti alla protesta”