I primi viaggi non si scordano mai, soprattutto quelli che si fanno per la prima volta lontano dalla famiglia insieme ai compagni di classe. Sicuramente questo vale ancor di più per i ragazzi che intraprendono un percorso formativo come l’Erasmus per il quale il viaggio ha il sapore di studio e il tempo trascorso “fuori” è tutt’uno con la voglia di futuro.
Pensieri ed emozioni identiche hanno provato gli alunni dell’IC di Mistretta “Tommaso Aversa” quando il 3 maggio, diretti in Francia, hanno potuto finalmente iniziare la fase della mobilità fisica prevista dal Progetto Erasmus+ avviato due anni fa. Gruppi di alunni delle classi seconde e terze della Scuola Secondaria di I grado, accompagnati dalla dirigente scolastica, Maria Grazia Antinoro, e dai docenti responsabili del progetto Manerchia, Bongarra’, Lentini e Testa Concetta, hanno raggiunto i loro partners francesi del Collège J. Mermoz di Belleu nella regione settentrionale dell’Alta Francia: un’esperienza unica di sette giorni scanditi da attività scolastiche, sportive e laboratoriali, ma soprattutto vissuti nella condivisione culturale ed umana.
La possibilità, infatti, di essere ospiti presso una famiglia straniera ha permesso ai ragazzi amastratini di immergersi totalmente nel quotidiano della realtà francese, ampliando le loro capacità comunicative in lingua e la sfera delle relazioni interpersonali. Ogni nazione ha sempre qualcosa di speciale da offrire: un bagaglio di tradizioni ed eventi in cui, nel caso di Erasmus+, la “guida” è stata eccezionalmente costituita dal gruppo dei giovani francesi. Le giornate trascorse a scuola, in famiglia, alla scoperta del ricco patrimonio artistico francese a Parigi, Laon, Reims, sono state per i ragazzi mistrettesi indimenticabili, come pure l’accoglienza ricevuta e le amicizie che ne sono nate.
Adesso gli allievi dell’Aversa attendono la seconda fase della mobilità del progetto e con essa l’arrivo a fine maggio dei loro amici francesi a Mistretta. Per tutti loro “partire” significa crescere, allontanarsi per arricchirsi di una rinnovata prospettiva con cui guardare, al ritorno, in modo più maturo e consapevole i luoghi cari e il loro valore : il primo passo per diventare cittadini europei preparati alle sfide della società globalizzata.