E’ stato condannato, in primo grado, a tre anni e due mesi di reclusione, il 33enne arrestato a Mistretta lo scorso 29 gennaio, responsabile dei reati di “maltrattamenti in famiglia e resistenza a Pubblico Ufficiale”
Per l’uomo, assistito dall’avvocato Lucio Di Salvo, la pubblica accusa, rappresentata del procuratore Angelo Cavallo, aveva chiesto 4 anni. La sentenza, nel processo di primo grado con rito abbreviato, disposta dal giudice del Tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, non dispone la misura alternativa alla detenzione. Il giudice respinge la richiesta del legale di sostituzione della pena con i lavori di pubblica utilità. Il 33enne rimane ai domiciliari in attesa degli altri gradi di giudizio.
I fatti risalgono al week-end tra il 28 e il 29 gennaio scorso, quando gli uomini dell’Arma del Comando Compagnia carabinieri di Mistretta, intervenuti presso l’abitazione di una coppia, su richiesta di intervento attivata tramite 112, traggono in arrestato l’uomo sorpreso, in flagranza di reato, a insultare e minacciare la propria moglie. All’arrivo dei militari l’uomo ha continuato imperterrito nella sua iniqua condotta. Addirittura, in preda ad un raptus di rabbia, estrae un coltello a serramanico cercando di avventarsi contro la donna, scampata all’attacco grazie al provvidenziale intervento dei militari che placcano e immobilizzano l’uomo.
La parte lesa è stata rappresentata dall’avvocato Antonio di Francesco