Mistretta, Ospedale SS Salvatore: il caso approda alla Camera

Mistretta – L’argomento  “Ospedale SS Salvatore di Mistretta” approda alla Camera. Il deputato del Movimento 5 Stelle  barcellonese, Alessio Mattia Villarosa, con una dettagliata interrogazione, nella quale rappresenta alcuni aspetti fondamentali del decreto n. 70 del 2015, il regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera, invita il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ad attivarsi al fine di verificare le ragioni che abbiano portato, ad oggi, ad escludere la città di Mistretta dalle zone particolarmente disagiate nell’ottica di assicurare il rispetto dei livelli essenziali di assistenza.

Al deputato nazionale non sono bastate le rassicurazioni fatte dal presidente Rosario Crocetta e  dall’assessore alla sanità Baldo Gucciardi , nell’aula consiliare del comune di Mistretta, in un incontro organizzato ad hoc, per placare lo stato di agitazione della popolazione del territorio seriamente preoccupata per le sorti dell’ospedale cittadino dopo le notizie diffuse dai media che rivelavano un nuovo piano regionale sanitario dal quale si evinceva la definita chiusura del pronto soccorso del nosocomio locale. Notizie che avevano sollevato un polverone in tutto il territorio dell’Halaesa e nell’intera isola, immediatamente smentite dal governatore Crocetta, disconosciute dall’assessore regionale alla sanità. In occasione di quella visita a Mistretta, dai massimi esponenti regionali, furono formalizzati impegni e strategie atti a definire quale ospedale disagiato in SS. Salvatore di Mistretta. L’unico modo, come tutti sanno, per sottrarre il nosocomio dalla traiettoria della scure del Governo centrale e rilanciarlo dotandolo di servizi.

Grossomodo gli stessi servizi che un tempo erano stati previsti e pubblicati nella pianta organica pubblicata nello scorso aprile, recepita della Regione Sicilia con decreto assessoriale 1188 del 29 giugno 2016, dalla quale, oggi, verrebbero meno il punto nascite, che sarebbe dovuto essere aggregato all’area chirurgica e la l’assistenza pediatrica, da associare all’area medica. Si discusse di “Percorso Nascite”, la rete che abbraccia 4 aree di assistenza: periodo preconcezionale, gravidanza , parto e periodo post parto, il tutto garantito dalla presenza di unità operative multidisciplinari integrate con le unità di ostetricia-ginecologia e di patologia neonatale per l’assistenza alle patologie materno-fetali-neonatali. Si parlò di mantenimento delle aree di medicina e chirurgia, di integrazione fino a 20 posti di lungodegenza, dell’avvio di 20 posti SUAP (sub unità di accoglienza permanente), d’integrazione posti letto in convenzione con la Fondazione Maugeri per ulteriori 18 posti letto. Le parole allora non mancarono per riempire d’idee l’ospedale dell’estrema periferia. Quello che mancò allora, a sentire la gente, fu la convinzione che quanto promesso e pubblicizzato, a seguito di quell’incontro, all’indomani sarebbe stato mantenuto. Pochi credettero a quelle promesse.

A distanza di qualche mese, considerato lo stato di abbandono in cui versa il nosocomio, anche quei pochi cominciano a non credere più a quelle assicurazioni di cambiamenti significativi. A lottare sono rimasti solo i componenti del “Comitato in difesa dell’ospedale”, persone e i soggetti civici a cui stanno a cuore le sorti del SS Salvatore i quali hanno raccolto e continuano a raccogliere consensi ed adesioni da associazioni e privati cittadini delle comunità limitrofi. Nell’assemblea cittadina, di qualche giorno fa, organizzata dal comitato per rilanciare l’azione atta a perseguire i diritti essenziali, costituzionalmente sanciti e l’inserito dell’ospedale “SS. Salvatore” tra i presidi situati in aree considerate geograficamente e meteorologicamente disagiate, erano troppi gli assenti. Tra gli ingiustificati risultavano proprio chi dovrebbe fungere da interlocutore, da filo conduttore, tra territorio, cioè cittadini, e le istituzioni regionali: il sindaco Porracciolo ed i membri della sua amministrazione. Nessun componente della Giunta ha preso parte all’incontro. A ridare energie, vigore e sostegno al granitico gruppo del “comitato per la difesa dell’ospedale”  è stato il gesto del deputato del Movimento 5 Stelle, membro della V Commissione Finanze, che, con l’interrogazione a risposta scritta, destinata al Ministero della Salute, ha riacceso le speranze in chi crede e lotta per il proprio territorio.

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno