La statuetta di Sant’Antonio da Padova, che era stata rubata dall’edicola votiva in contrada “Canalicchio”, nel tratto di Strada Provinciale 176 che collega Mistretta a Castel di Lucio, è tornata nelle mani dei legittimi proprietari, la famiglia Cocilovo.
Oltre 50 anni fa la famiglia aveva edificato la nicchia ponendovi all’interno la scultura in gesso del Santo padovano per cui nutrivano, e continuano a nutrire, tanta devozione. Avevamo trattato il furto sacrilego nell’articolo pubblicato proprio ieri. E proprio ieri siamo stati contattati da un giovane amastratino che ci ha raccontato di aver trovato nei pressi di una scarpata a qualche chilometro dall’edicola votiva depredata dei cocci di una statuetta.
Il giovane, mentre si receva in campagna insieme ad un suo amico, si è imbattuto nei resti di una sacra scultura. I due, sorpresi per lo strano ritrovamento, hanno raccolto ogni singolo pezzo che sono riusciti a trovare nei paraggi portandoli e custodendoli a casa loro. Ieri, leggendo del furto all’edicola votiva, i due ragazzi hanno intuito che, con molta probabilità, i resti della statuetta ritrovata sarebbero potuti essere quelli del Sant’Antonio sparito dalla nicchia di cui parlava il nostro giornale. Così si sono rivolti alla nostra Redazione che ha provveduto a metterli in contatto con la famiglia Cocilovo dalla quale hanno avuto la conferma che i frammenti della scultura appartenessero alla statuetta acquistata tra il 1969 e il 1970 da Vincenzo e Maria Cocilovo.
Se da un lato l’ignobile atto di vandalismo, che non può avere scusanti, ha sconcertato l’intera comunità, e ancor più coloro i quali conservano e custodiscono l’edicola, dall’altro la famiglia Cocilovo adesso può gioire per essere tornata in possesso di quel che rimane della statua, per loro, d’inestimabile valore affettivo.