Mistretta, sciolto il Comune per infiltrazioni mafiose
Il Consiglio dei ministri, nella seduta di oggi pomeriggio, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini, ha deliberato lo scioglimento, per un periodo di 18 mesi, del Comune di Mistretta. La decisione è stata presa a seguito dei risultati delle indagini portate avanti dalla commissione, nominata e coordinata dal Prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, tramite le quali è stato possibile accertare forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, riscontrate anomalie e illiceità tali da determinare uno sviamento dell’attività dell’Ente e riscontrare situazioni anomale, o comunque sintomatiche di condotte illecite, tali da determinare un’alterazione delle procedure da compromettere il buon andamento e l’imparzialità.
Dunque si è in presenza di una misura che non ha natura di provvedimento di tipo sanzionatorio, ma preventivo di carattere straordinario. Un atto di alta amministrazione, come tale caratterizzato da un’ampia discrezionalità, che determina anzitutto la cessazione dalla carica di tutti i detentori di ruoli elettivi e di governo, nonché la risoluzione di tutti gli incarichi dirigenziali a contratto. Decade così il sindaco Liborio Porracciolo, eletto nel 2014 a capo di una lista civica “Cambia Mistretta”.
Spetta adesso al Ministro degli Interni inviare, immediatamente, la proposta di scioglimento al Tribunale competente per territorio, al quale spetterà di valutare la sussistenza degli elementi con riferimento all’applicazione delle misure di prevenzione ed alla misura dell’incandidabilità nei confronti di soggetti ritenuti responsabili, per via delle propria condotta, dello scioglimento del Comune.
La valutazione di merito, verrà dunque espressa dal tribunale di Patti il quale dovrà esprimersi indicando gli eventuali soggetti che non possono essere candidati alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento europeo nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, per due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso. L’applicazione della misura d’incandidabilità non è automatica. La stessa si basa sulla responsabilità dei singoli soggetti sui quali verrà effettuata un’attenta valutazione delle singole posizioni, al fine di verificare, per ciascuno, l’esistenza di concreti elementi atti a dimostrare collusioni o condizionamenti che abbiano determinato una cattiva gestione della cosa pubblica.
Il nucleo per la composizione della commissione straordinaria, per la gestione dell’Ente, ha già individuato i soggetti quali Componenti della commissione straordinaria che verranno collocati, velocemente, in disponibilità per l’esercizio delle funzioni commissariali, a tempo pieno. Saltano dunque le elezioni amministrative previste per il prossimo 28 aprile.