Mistretta, soldi in cassa ma il Comune non riesce a pagare gli stipendi
Quello che da qualche settimana accade a Mistretta è strano ed incomprensibile. Il Comune amastratino, nonostante abbia le somme in cassa per poter pagare gli stipendi ai propri dipendenti, non riesce a materialmente a retribuire la paga mensile a diversi impiegati. Il problema, che si trascina dallo scorso 27 luglio, non è stato ancora individuato nel dettaglio. Qualcosa di anomalo tra mandati di pagamento e le reversali d’incasso non permette di completare le procedure di accredito e a farne le spese sono i dipendenti esposti ad impegni economici improrogabili come prestiti, mutui.
La banca, alla quale sono stati inviati tramite piattaforma i mandati, sostiene di non avere il via libera dal sistema e di conseguenza non riesce ad accreditare le somme, insinuando, oltretutto che il problema derivi da un’irregolarità nei mandati. L’Ufficio Ragioneria del Comune, dal canto suo, sostiene che le operazioni contabili eseguite sono state compiute in maniera corretta e ciascun mandato ricontrollato scrupolosamente più volte. Sta di fatto che solo 38, su 63 stipendi, ad oggi sono stati accreditati. Mancano all’appello 25 retribuzioni. Quindi, seguendo la teoria della banca di appoggio, ci sarebbero problemi su 25 mandati.
Appare dunque chiaro un errore, o uno sbaglio, alla base della problematica che si è venuta a creare. Strano, e grave al tempo stesso, è invece il fatto che dieci giorni non siano stati sufficienti per individuare, correggere e superare l’ostacolo. E mentre continua il rimbalzo di responsabilità, tra Banca e Comune, i lavoratori subiscono sulla propria pelle gli effetti di quella che probabilmente, alla fine della fiera, come spesso accade, risulterà essere l’incompetenza di qualcuno.