Mistretta: spazzatura ovunque e lotta serrata ai furbetti, a parole

di Giuseppe Salerno
02/01/2023

La raccolta differenziata è essenziale per l’igiene urbana e per la salute dei cittadini, ma oltre allo sforzo delle amministrazioni locali e soprattutto degli operatori ecologici, è necessario che ognuno si impegni a separare correttamente i rifiuti, secondo un calendario stabilito dall’amministrazione comunale, prima di consegnarli agli operatori addetti alla raccolta porta a porta.

A Mistretta, come d’altronde avviene generalmente in tutti i centri, tutte le mattine vengono ritirati i diversi tipi di rifiuti (rifiuto umido organico destinato al compostaggio, vetro, acciaio, alluminio, carta e cartone, plastica, secco non riciclabile) al domicilio dell’utente, in giorni diversi. Le frequenze variano da una volta al mese a due o tre volte a settimana a seconda della frazione di rifiuto raccolta. Un servizio che nella città amastratina funziona. Costa quanto il caviale, ma funziona.

Ciò nonostante si assiste sovente all’abbandono indiscriminato di rifiuti indifferenziati in giro per le periferie o nelle aree extraurbane nei pressi del centro abitato. Una problematica che non riguarda solo Mistretta: parliamo di un fenomeno comune in tutta Italia. Un fenomeno che purtroppo non risparmia nessun sito, sia di particolare pregio, sia già degradato che oltre a deturpare l’ambiente e il paesaggio, genera un costo non indifferente per la collettività.

A Mistretta però, per la carenza dei controlli, qualche cittadino riesce a fare anche altro. Un’inferriata in pieno centro viene utilizzata come “appendi-riufiuto”. Rifiuti di vari tipi, differenziati e indifferenziati, vengono appesi in bellavista, a pochi passi tra l’altro di una scuola per l’infanzia, quindi alla vista di tantissima gente. L’operatore incaricato della raccolta differenziata porta a porta la mattina passa, dà un’occhiata ai sacchetti appesi, sceglie il rifiuto per cui è previsto il ritiro nella giornata e i restanti sacchetti rimangono appesi alla mercé di cani e gatti che, alla ricerca di cibo, disseminano spazzatura ovunque.

Quella che manca è una seria attività di controllo e vigilanza. Il decoro della città, in particolare il fenomeno della “migrazione del rifiuto” passa attraverso l’intensificazione dei controlli, specialmente nelle aree più critiche. Lo scorso 12 settembre con decreto di assegnazione temporanea, emesso dalla Prefettura di Messina, arrivava a Mistretta il Dott. Castrense Ganci, un funzionario di Polizia Municipale presso il Comune di Monreale, con un curriculum migliore di quello del Generale Cadorna. Il funzionario, in posizione di sovraordinazione presso l’ente amastratino, avrebbe dovuto sovrintendere le attività di polizia municipale intensificandone le attività. “L’atu vistu u piddraru?”, si usa dire da queste parti quando ad un proclama non seguono i fatti.  

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