Mistretta, trasferiti due chirurghi: cittadini e sindaci su tutte le furie
I sindaci e gli amministratori del Distretto socio-sanitario D29 avevano protestato di fronte al nosocomio amastratino, chiedendo ai vertici della politica regionale il potenziamo dell’Ospedale di Mistretta, proprio tre giorni fa. Stamattina, per tutta risposta, è arrivato un ordine di servizio, a firma del neo direttore sanitario dell’ASP 5, Bernardo Alagna, che dispone l’assegnazione temporanea, presso il presidio di Sant’Agata di Militello degli unici due chirurghi in forza al SS Salvatore di Mistretta.
La decisione di spostare i chirurghi Schiaccianoci e Catanzaro arriva per l’assenza di tre dirigenti medici del nosocomio santagatese contagiati da Covid 19 e viene motivata dall’esigenza di garantire le necessità chirurgiche nel presidio ospedaliero di Sant’Agata di Militello. Alagna con un colpo di penna “spoglia Cristu per vestire Maria” . Toglie a qualcuno per dare a qualche altro.
E’ vero che a Mistretta non vengono più programmati interventi chirurgici, ma è anche vero che nel nosocomio di Mistretta, che risulta tra gli ospedali “in zona disagiata”, come anche quello di quello di Lipari, la presenza del chirurgo assume un’importanza vitale nell’ambito delle urgenze. La loro presenza nell’ospedale di Mistretta è indispensabile per il Pronto Soccorso nei processi di diagnosi e cura di patologie gravi ed urgenti, come ad esempio per casi di addome acuto, vaste ferite, ma anche come fondamentale supporto per i malati della Fondazione Maugeri, delle Unità Operative di medicina e lungodegenza.
Furiosa la reazione dei primi cittadini di Castel di Lucio, Pippo Nobile, di Tusa, Luigi Miceli, di Pettineo, Domenico Ruffino, di Santo Stefano di Camastra, Francesco Re, di Motta d’Affermo, Sebastiano Adamo, di Reitano, Salvatore Villardita e dei Commissari straordinari che amministrano il comune di Mistretta che, appresa la notizia del trasferimento degli unici due chirurghi presenti presso l’Ospedale di Mistretta presso altra struttura sanitaria, chiedono con effetto immediato che il provvedimento venga revocato e annunciano eclatanti proteste restituendo anche la fascia tricolore.
“Si tratta – scrivono i primi cittadini – di un provvedimento che offende la dignità dei sindaci e della popolazione rappresentata. Pur consapevoli che il trasferimento può essere stato dettato dal fatto che diversi medici in servizio presso l’ospedale di S. Agata sono risultati positivi al covid e quindi in isolamento, ciò che non possiamo tollerare è l’assoluta indifferenza dei vertici dell’ASP di Messina alle richieste che oramai da mesi i Sindaci della Valle dell’Halaesa avanzano.
Se questa é la risposta alle nostre richieste riteniamo di restituire le nostre fasce tricolore facendo noi un passo consapevoli di non poter svolgere in pieno il nostro ruolo istituzionale di responsabili della sanità locale. Con questi provvedimenti si impoverisce ancor di più il nostro territorio. Solo con l’accoglimento delle nostre legittime istanza si può affrontare la crisi pandemica mondiale in corso”.