Misura di prevenzione collaborativa, ancora un’apertura della Prefettura di Messina

di Giuseppe Salerno
23/04/2024

Un altro segnale di apertura della Prefettura di Messina che nel rispetto del contraddittorio tra le parti ha accolto le motivazioni dell’Avv. Gabriella Regalbuto del Foro di Patti e ha disposto l’applicazione della prevenzione collaborativa per un’impresa agricola della costa ionica.

Avv. Gabriella Regalbuto

Dalle memorie offerte alla Prefettura è risultato un quadro di marginale interferenza criminale con applicazione delle misure di cui all’art. 94bis del codice antimafia che contempla il monitoraggio dell’impresa interessata da un tentativo di infiltrazione mafiosa di natura meramente occasionale.

Il provvedimento è giunto al culmine di un contraddittorio tra le parti ai sensi dell’art. 92 comma 2 bis del codice antimafia da cui è emerso un quadro marginale e occasionale di interferenza criminale; questa misura innovativa, ad oggi ancora poco applicata nel nostro territorio, nasce per consentire alle aziende di intraprendere un cammino verso il riallineamento con il contesto economico sano. A questo giovane servirà per dimostrare di essere totalmente estraneo al contesto criminale al quale viene ricondotta la sua attività di impresa.

“Sono favorevole all’applicazione di queste misure e auspico che possano essere utilizzate più spesso, soprattutto quando si tratta di aziende di giovani agricoltori e giovani allevatori che hanno scelto di investire nel nostro territorio, di credere nel valore e nelle opportunità del settore agricolo-zootecnico dei Nebrodi e della Sicilia tutta e, talvolta, per episodi risalenti nel tempo imputabili a parenti o congiunti, sono costretti a pagare per colpe che non gli appartengono”. Afferma l’avvocato Gabriella Regalbuto

L’avv. Regalbuto ha sottolineato anche il ruolo cardine delle Prefetture e delle Istituzioni nel cammino verso la legalità. “Partendo dalla valutazione della Prefettura, basata su dati probabilistici, se si suppone che un’azienda possa essere controllata da ambienti criminosi, la misura interdittiva distrugge ogni iniziativa di impresa e paradossalmente sortisce l’effetto contrario e consegna il giovane nelle mani della criminalità; non avendo altre strade da percorrere e non potendo più instaurare alcun rapporto con il pubblico, il rischio che i giovani colpiti da interdittiva devino il loro cammino imprenditoriale è alto. La Prefettura ha il compito di affiancare queste aziende e condurle dentro i canali più sicuri della legalità e può farlo attraverso lo strumento della prevenzione collaborativa che porta al risanamento di quell’impresa che – ricordo – “probabilmente” è interessata dal fenomeno mafioso. Con la misura di prevenzione collaborativa, prevista dall’art. 94 bis del codice antimafia nasce finalmente un modello collaborativo con il mondo produttivo, soprattutto con il mondo produttivo nebroideo”. Conclude la Regalbuto

L’impresa raggiunta dal provvedimento potrà continuare ad operare nel proprio settore economico e dovrà adottare modelli aziendali orientati all’auto accreditamento della propria affidabilità imprenditoriale (self cleaning) e a fornire comunicazioni inerenti la propria vita economica e imprenditoriale che consentiranno ai componenti del Gruppo Interforze Antimafia per la provincia di Messina di monitorare il suo comportamento operativo, escludendo in tal modo che possa essere oggetto di infiltrazione mafiosa.

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