Mojo Alcantara e Malvagna, insediate le Commissioni
Si sono insediate due giorni fa, rispettivamente presso i Comuni di Mojo Alcantara e di Malvagna, le due Commissione d’indagine, nominate dal prefetto di Messina, su delega del Ministro dell’Interno, per le attività di accesso ispettivo previste dall’art. 143 del Testo Unico degli Enti Locali.
I due organismi di indagine, coordinati da un dirigente designato dal Prefetto e composti da funzionari ed ufficiali della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza dovranno accertare, anche in relazione alle recenti vicende giudiziarie che hanno visto il coinvolgimenti di amministratori dei due Comuni, se sussistono forme di condizionamento tali da determinare un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativa e da comprometterne il buon andamento o l’imparzialità. Le attività di accesso dovranno concludersi entro tre mesi.
Il provvedimento scaturito dall’indagine della procura distrettuale antimafia di Messina che ha svelato pesanti infiltrazioni mafiose all’interno di due Comuni della fascia ionica della provincia di Messina. È dello scorso 18 maggio l’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai finanzieri nei confronti di sette persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa e di reati contro la pubblica amministrazione. Un terremoto per la politica locale che ha portato agli arresti del sindaco e del vice sindaco di Moio Alcantara, Bruno Pennisi e Clelia Pennisi, ma anche dell’assessore ai Lavori pubblici di Malvagna Luca Giuseppe Orlando.
In manette sono finiti anche un esponente del clan Cintorino, articolazione di Cosa nostra catanese: Carmelo Pennisi, che per portare avanti i suoi affari dal carcere si avvaleva del padre Giuseppe, pure lui arrestato, e della sorella Clelia, vice sindaco di Moio.