E’ uscito dal carcere Teodoro Segreto, arrestato a Montagnareale con l’accusa di tentato incendio boschivo ed evasione. Il Tribunale del Riesame di Messina, a seguito dell’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato di fiducia Calogero Grillo, ha annullato l’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal giudice del Tribunale di Patti, Francesco Torre e rimesso in libertà il trentaseienne.
Sempre ieri, il giudice Torre aveva comunque accolto le richieste del legale Grillo ed aveva sostituito la misura carceraria( Segreto era detenuto nella casa circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto) con gli arresti domiciliari. La vicenda di Segreto risale al 21 agosto scorso, quando fu arrestato dai carabinieri dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo della Compagnia di Patti, in contrada Coco, lungo la Strada Provinciale 128. L’uomo, con precedenti di polizia, non relativi ad episodi incendiari, fu fermato a bordo del suo scooter ad un posto di blocco e, trovato privo di copertura assicurativa. L’uomo per tutta risposta, prese una bottiglietta con del liquido infiammabile, che teneva a bordo del mezzo e tentò di incendiare un terrapieno, a bordo strada, ma venne subito fermato dai militari.
Lo scorso 13 settembre aveva preso il via a Patti , il processo sul presunto incendiario arrestato a Montagnareale, sulla base della corposa documentazione sanitaria prodotta dall’avvocato Calogero Grillo, difensore di Teodoro Segreto, nato a Patti, ma residente a Montagnareale, il giudice monocratico del Tribunale di Patti , Francesco Torre, dispose la perizia psichiatrica sull’imputato e , nominò il perito medico, Pasquale Tuscano. Nel corso dell’udienza l’avvocato Grillo presentò istanza di revoca della misura cautelare, sulla quale il magistrato si era riservato di decidere ( ha sciolto ieri mattina la riserva, concedendo i domiciliari) ed aveva poi aggiornato il processo al prossimo 25 ottobre per la valutazione delle risultanze della perizia.
Il legale Grillo, in sede d’udienza, nel ripercorrere la vicenda del suo assistito ha “smentito la ricostruzione , rimbalzata agli onori delle cronache, secondo sui Segreto fu sorpreso dai militari ad appiccare l’incendio, in contrada Coco, bensì stava transitando lungo la Strada Provinciale 128, a bordo del suo scooter, quando fu fermato dai carabinieri e trovato privo di assicurazione , tentò di accendere un piccolo focolaio a bordo strada con del liquido infiammabile, poi spento dai militari”.
Durante l’arresto, secondo il comunicato delle forze dell’ordine, vennero rinvenuti e sequestrati: 5 accendini (2 nella tasca dei pantaloni dell’uomo e 3 nel bauletto dello scooter), 3 bottiglie di plastica contenente liquido infiammabile (una rinvenuta sulla pedana dello scooter e 2 nel bauletto) e circa 2 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Segreto fu ristretto ai domiciliari nella propria abitazione in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, ma il trentaseienne fu nuovamente arrestato, nei giorni successivi per evasione . Per tale motivo il giudice pattese convalidò l’arresto di Segreto ed emise ordinanza di custodia cautelare in carcere . Nei giorni scorsi ha ammesso di avere appiccato 5 incendi, anche M. T., difeso dall’avvocato Filippo Barbera, tra i comuni di Gioiosa Marea e Piraino, tra la fine di agosto e la prima decade di settembre, attualmente il giovane è ristretto ai domiciliari .