Montagnareale, caso Sidoti: sospesa esperta della Regione per PNRR
Aveva un contratto da 83 mila euro per tutto il 2022, come esperta della Regione siciliana per il Pnrr, l’ex candidata a sindaco di Patti, Anna Sidoti, nonché sorella di Rosario, il primo cittadino di Montagnareale, travolto dall’inchiesta, per bancarotta e riciclaggio, che ha fatto scattare gli arresti domiciliari. Anche Anna Sidoti è stata raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare e per 12 mesi non può esercitare impresa né ricoprire incarichi direttivi.
Una vicenda giudiziaria che ha travolto l’intera famiglia Sidoti – come scrive Live Sicilia – che da anni guida il comune in provincia di Messina. Il papà Antonino ha passato il testimone di primo cittadino ai due figli. L’inchiesta della Procura di Patti, guidata da Angelo Cavallo, ipotizza che i Sidoti, attraverso alcune società utilizzate come bancomat personale, abbiamo distratto i beni per poi impiegarli a loro piacimento. Le società avrebbero anche catalizzato fondi pubblici. Come pubblici sono i soldi previsti dal contratto che Anna Sidoti, che nella vita fa l’ingegnere civile, ha firmato con l’assessorato regionale alla Funzione pubblica. La Regione l’ha scelta fra i mille esperti per seguire il buon andamento dei progetti del Pnrr.
Inchiesta Sidoti, i primi cinque indagati non rispondono all’interrogatorio di garanzia
Intanto ieri, nella prima giornata di interrogatori di garanzia al Tribunale di Patti, i primi cinque indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Di fronte al Gip Ugo Domenico Molina, l’ex primo cittadino di Montagnareale, Rosario Sidoti, ai domiciliari da giovedì scorso, e i quattro familiari raggiunti da divieto per un anno dell’esercizio di attività d’impresa, Antonino Sidoti e Vincenza Milici, Anna Sidoti ed Antonio Napoli, di fonte alle accuse mosse nei loro confronti – associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta e riciclaggio – sono rimasti in silenzio.