La Corte di Appello di Messina ha confermato la condanna del medico Maria Gabriella Dongarrà a 2 anni e 4 mesi per omicidio colposo, per la morte di Sharon Manasseri (nella foto), una bimba di due anni, deceduta il 18 dicembre 2014 all’ospedale di Sant’Agata di Militello.
Per la Procura si sarebbe potuta salvata, ma non sono stati eseguiti gli esami necessari. La piccola era stata accompagnata al nosocomio dalla madre, Giuseppina Gullia, e dal padre, Giovanni Manasseri, per disturbi allo stomaco e perché vomitava. Ricoverata, è morta poche ore dopo per un’occlusione intestinale.
La Procura riteneva che, con esami più accurati, la bimba si sarebbe potuta salvare ma il medico non avrebbe eseguito le analisi necessarie per evitarne la morte. I genitori dopo il decesso della figlia avevano presentato una denuncia alla polizia. Il procuratore generale oggi ha chiesto la conferma della condanna per il medico.
Il 17 novembre 2017 il Gup del tribunale di Patti, Eugenio Aliquò, rinviò a giudizio la dottoressa Maria Eugenia Dongarrà, all’epoca dei fatti 53enne, con l’accusa di omicidio colposo. Secondo quanto sostenuto dalla Procura, “il camice bianco con degli esami più accurati si sarebbe potuto accorgere del problema della bimba e se si fosse intervenuti tempestivamente, si sarebbe potuta salvare”. A chiedere il suo rinvio a giudizio, l’allora sostituto procuratore generale Giuseppe Costa. Il processo iniziò il 2 maggio 2018.
“Voglio giustizia, le istituzioni sembrano avere dimenticato la mia piccola. Voglio che se qualcuno ha sbagliato paghi. Non so di cosa è morta la mia bambina e perché” – disse, durante il processo, Giuseppina Gullia, residente con il marito ad Acquedolci.