Morte prof. Turiaco, procura chiede archivazione ma famiglia si oppone

di Redazione
18/12/2021

La Procura di Messina ha chiesto l’archiviazione per il caso della morte della professoressa Augusta Turiaco, deceduta lo scorso marzo. Alcune settimane prima le era stato somministrato il vaccino Astrazeneca. Poi aveva cominciato a stare male.

La richiesta di archiviazione non soddisfa la famiglia che insieme al legale ha annunciato di volersi opporre. “La Procura della Repubblica – afferma la famiglia – non ha fatto indagini sulla società che ha prodotto il vaccino AstraZeneca e non ha indagato sulle autorita’ che hanno autorizzato la somministrazione di un vaccino che ha causato la morte della nostra cara e amata Augusta”.

La Procura ha escluso la responsabilità del produttore del vaccino ritenendo che la dose “è stata somministrata a seguito delle autorizzazioni delle competenti autorità (EMA e AIFA) e, dunque, dopo la rigorosa osservanza di tutte le sperimentazioni e protocolli previsti dalla legge prima della produzione e della commercializzazione del farmaco, secondo lo stato di avanzamento della ricerca all’epoca dei fatti”.

“Agli atti – dicono, invece, i familiari – non sussistono accertamenti che sostengono le motivazioni degli organi inquirenti”. Sono numerosi gli interrogativi posti dalla famiglia Turiaco e dal legale ai quali chiedono risposte. In particolare chiedono: “I trials sulla sperimentazione sono stati condotti in maniera corretta? Come mai non hanno tenuto conto di pubblicazione studi scientifici del 2007 che mettevano in risalto che i vaccini a vettore adenovirale potevano dare problemi di trombocitopenia? Perché le comunicazioni e le informazioni sugli effetti collaterali del vaccino AstraZeneca sono state divulgate solo il 24 marzo laddove vi era già la conoscenza di eventi avversi? Perché in Inghilterra nel mese di marzo avevano già i protocolli clinici di cura delle trombosi provocate dal vaccino? E ancora, perché la modifica del consenso informato e del foglietto illustrativo e la pubblicazione della nuova scheda da parte di EMA, le contraddizioni, la sospensione e in ultimo il ritiro del vaccino così come i tanti, e tanti altri interrogativi sono rimasti senza inchiesta e senza risposta?”.

La famiglia ha quindi annunciato di voler andare avanti e di rivolgersi “al Giudice delle indagini preliminari per avere chiarezza e verità, risposte e chiarimenti su un vaccino che ha determinato la morte di Augusta. Riteniamo che sia stata violato anche il diritto ad una adeguata e corretta informazione del paziente che si sottopone al trattamento di vaccinazione”. Infine precisano che “l’esposto ha sempre costituito non un attacco alla campagna vaccinale, ritenuta necessaria e indispensabile, ma un segnale di allarme, una richiesta di indagini, di chiarimenti e di approfondimenti, di verita’ nel rispetto del diritto alla salute quale bene inviolabile della collettività. Allo stato attuale, permangono le diverse ombre e gli inquietanti dubbi nell’autorizzazione e nella somministrazione collettiva del vaccino AstraZeneca e la Famiglia Turiaco proseguirà la sua ricerca di chiarezza in nome di Augusta e delle tante vittime del vaccino AstraZeneca”.

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