Motta d’Affermo, smaltimento illecito di rifiuti: assolti per non avere commesso il fatto
In riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Patti, appellata da Macina Placido, in qualità di responsabile dell’area tecnica del Comune di Motta d’Affermo, e da Ceravolo Massimiliano, titolare dell’omonima ditta, conduttore e manutentore degli impianti di depurazione di contrada Valle Casale e di quello della frazione di Torremuzza, la corte di Appello di Messina ha assolto gli imputati dal reato di smaltimento di rifiuti senza autorizzazione, per non avere commesso il fatto.
I fatti risalgono al novembre 2018 quando l’allora dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Motta d’Affermo e la ditta incaricata per la manutenzione dei depuratori, venivano indagati e accusati dagli organi inquirenti di non ottemperare alla normativa che impone le dichiarazioni inerenti alle operazioni di trasporto di vaglio, sabbia e fanghi di trattamento di acque reflue urbane. Condannati in primo grado dal Tribunale di Patti, in opposizione alla sentenza sfavorevole il caso approda in corte d’Appello dove i giudici di Messina, accogliendo in toto le richieste dei difensori degli imputati, Antonino Iudicello e Tonino Ricciardo, ribaltano la sentenza di primo grado prosciogliendo da tutte le accuse Macina e Ceravolo