Musumeci: “Differenziata in Sicilia al 42% ma grandi città sono indietro”
Il 42% di raccolta differenziata, quasi raddoppiata rispetto al 22% del 2017. Centossantadue i Comuni siciliani con oltre il 65%di raccolta differenziata, 268 quelli con oltre il 50% e 57 con meno del 35% nelle tre città di Palermo, Catania e Messina. Questi alcuni dati sul settore rifiuti in Sicilia emersi durante la conferenza stampa a Catania per la presentazione del piano dei rifiuti per l’isola con il Presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore Daniela Baglieri. Durante l’incontro con la stampa sono stati enunciati altri ‘risultati’ portati avanti dall’esecutivo regionale quali tre nuovi impianti pubblici di compostaggio e due nuovi impianti di smaltimento.
“Nel gennaio 2018 – ha affermato il governatore Musumeci – la raccolta differenziata dei rifiuti nei Comuni siciliani era al 22%, a fronte di un obiettivo minimo previsto dalla legge del 65%, e in due anni siamo arrivati al 42% grazie all’impegno dei Comuni e al senso civico dei cittadini. Oggi saremmo oltre il 60% se le tre città metropolitane (Palermo, Catania e Messina, ndr) non orbitassero tra l’11 e il 23 per cento, vanificando lo sforzo di alcuni Comuni che arrivano anche al 75%”.
L’obiettivo è il riciclo al 65% entro il 31 dicembre 2035. “Il risultato da raggiungere è in linea con la legge nazionale che ne recepisce una norma europea. Più impianti pubblici e più raccolta differenziata – ha spiegato Musumeci – in discarica come rifiuto indifferenziato non può andare tutto e rimane indifferenziabile. Non possiamo continuare a rimanere prigionieri delle discariche. Non dobbiamo liberarci delle discariche, ma dalle discariche. Ne potranno rimanere soltanto due con una percentuale inferiore al 10%”.
Secondo il piano, entro il 2035, il governo regionale dovrà poi realizzare di un termoutilizzatore che ha dei pro e contro. Tra i pro ci sono la drastica riduzione dei rifiuti in discarica, il recupero di calore e energia, la riduzione del costo di smaltimento dei rifiuti e dei costi ambientali e l’immunizzazione rispetto alle emergenze rifiuti. In Sicilia, attualmente, ci sono oltre 500 discariche esauste. Tra i contro gli elevati costi di realizzazione degli impianti e di gestione”.