Naso, cane bruciato vivo: taglia di 5 mila euro sulla testa del responsabile

di Giuseppe Salerno
22/05/2022

Un gesto di una follia surreale quello perpetrato ai danni di un cane, Zick, morto a seguito di ustioni dopo essere stato bruciato vivo da ignoti. E’ successo a Naso, la notte del 18 maggio scorso, in contrada Tricaria Ferro, a confine con il territorio di Capo d’Orlando, un gesto di efferatezza e di una violenza inaudita, un atto turpe ai danni di un animale indifeso, che tutta la collettività condanna aspramente.

L’animale di proprietà del Comune di Naso, che lo aveva raccolto da randagio, fatto visitare e microchippare, era accudito da una famiglia che lo aveva adottato facendolo vivere in liberta nel quartiere dov’era da tutti era conosciuto. Un atto di violenza inaudita nei confronti di un povero cane per la quale l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aida) ha presentato una denuncia alla Procura della Repubblica di Messina e promette una ricompensa di 5.000 euro a chi denuncerà l’autore.

“La storia di Zicka si legge nella nota diramata da Aida – è come quella di tanti altri cani di quartiere della Sicilia, un animale che aveva dei punti di riferimento ma che abituata alla vita libera non accettava di essere rinchiusa o di vivere la sua vita in un giardino ed in una casa. E proprio la sua voglia di libertà – ricostruisce l’associazione – deve aver dato fastidio a qualcuno che ha compiuto contro di lei uno dei crimini peggiori possibili. L’ha bruciata viva, avvolta nelle fiamme. Grazie all’intervento delle persone che la amavano la piccola era stata ricoverata quella notte stessa in una clinica, ma purtroppo non ce l’ha fatta e ieri è morta. Solo una mente sadica può avere ordito e compiuto un crimine simile – prosegue la nota – noi ringraziamo innanzitutto i volontari dell’associazione Musetti Randagi che hanno seguono con fatiche inenarrabili decine di cani di strada nella zona e che si sono presi a cuore la vicenda di Zicka, noi come associazione abbiamo deciso di presentare una denuncia alla procura di Messina e di mettere una taglia di 5.000 euro sulla testa di questo criminale, taglia che pagheremo a chi con le sue informazioni rese sotto forma di denuncia scritta alle autorità che stanno seguendo questo caso aiuteranno a individuare ed assicurare alla giustizia dopo sentenza definitiva il responsabile o i responsabili di tale atto criminale”.

Anche il primo cittadino di Naso, Gaetano Nanì, contattato dal nostro giornale, esprime ferma condanna per quanto accaduto nel territorio nasitano. “Bruciare vivo un animale indifeso è un atto vile ed ignobile. La cura e tutela dell’ambiente non può prescindere dal rispetto e salvaguardia degli animali. La Polizia Municipale ha avviato un’indagine per cercare risalire al responsabile dell’insano gesto. Si tratta di un crimine vero e proprio, e come tale verrà denunciato alla Procura della Repubblica di competenza. Speriamo di riuscire a far luce sulla vicenda ed assicurare i responsabili alla Giustizia”.

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