Nebrodi: emergenza suini selvatici, la probabile soluzione nella legge di Bilancio

Nonostante l’opposizione e la denuncia di numerose associazioni ambientaliste e animaliste, il Governo nazionale va avanti sull’emendamento inserito nella legge di bilancio per consentire gli abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza. Oggi la Legge di bilancio sarà in aula, dove verrà messa la fiducia, poi, senza alcuna modifica possibile, passerà al Senato per l’approvazione definitiva. Nella Manovra è compreso l’emendamento che consente la caccia nelle aree protette e perfino in città di animali selvatici che potrebbero costituire un pericolo per l’incolumità pubblica per la quale WWF, Organizzazione internazionale protezione animali e Associazione Animalisti Italiani continuano a protestare annunciando ricorso alla Corte di Giustizia ambientale europea.

Il “contenimento” è attuato anche nei giorni di silenzio venatorio e nei periodi di divieto. Chiaramente non si autorizzano i cittadini comuni a bersagliare dai balconi di casa i suidi che rovistano fra i rifiuti. Anche se il rischio è che passi più o meno quest’idea. A coordinare le operazioni sono preposti il Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri, che potrà avvalersi dei cacciatori riconosciuti, delle guardie venatorie e degli agenti delle Polizie locali e provinciali munite di licenza.

“L’emendamento non aggredisce la biodiversità e non è un favore alle lobby venatorie e delle armi –  afferma la responsabile del dipartimento agricoltura di Fratelli d’Italia in provincia di Messina, Gabriella Regalbuto.    L’emergenza cinghiali, suini selvatici ed inselvatichiti è prima di tutto un problema di sicurezza per i cittadini e per le aziende. Da anni denunciamo la presenza incontrollata di fauna selvatica che distrugge intere coltivazioni, è vettore di malattie che gli allevatori cercano di combattere con i periodici piani di risanamento e negli ultimi anni è diventata una minaccia per l’uomo. Non sono pochi i casi di aggressione a uomini nei centri abitati – continua l’avvocato di Santo Stefano di Camastra. Adesso che finalmente il Governo nazionale affronta il problema della fauna selvatica, pensando ad un’attività di controllo a tutela della sanità pubblica, a tutela della sanità animale e degli agricoltori, veniamo accusati di “aggredire la biodiversità e strizzare l’occhio alle lobby venatorie”.

Chi afferma questo è in malafede e sono dichiarazioni pretestuose: non si parla di attività venatoria ma di attività di ‘controllo’ a tutela della sanità pubblica di tutti i cittadini e a tutela degli interessi degli agricoltori ed allevatori. Vorrei ricordare che gli allevatori lottano ogni giorno contro la peste suina e la tubercolosi. Due malattie dannose per gli allevamenti e pericolose anche per l’uomo. In caso di positività sono obbligati a bloccare le movimentazioni dei propri capi; se si continua a giustificare la presenza di cinghiali e suini selvatici nei nostri territori si arriverà a delegittimare l’importanza dei controlli sanitari. Considerando che la specie cinghiale ha un incremento utile annuo di circa il 200%  – conclude la Regalbuto – l’abbattimento rimane l’unico modo per contenerne l’espansione.”

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Pubblicato da
Giuseppe Salerno