Oliveri, sventato furto di un escavatore: 3 arresti
Questa notte, i Carabinieri della Compagnia di Patti hanno arrestato, in flagranza, due uomini e una donna,
tutti originari della provincia di Catania e indagati, in concorso tra loro, per furto aggravato, riciclaggio e
resistenza a pubblico ufficiale.
I Carabinieri della Sezione Radiomobile, impegnati in un servizio di controllo del territorio, nella tarda serata
di ieri, su segnalazione pervenuta all’utenza 112 NUE, sono stati interessati al fine di eseguire la ricerca di
un autocarro e di almeno un’autovettura che un passante aveva notato a Montagnareale con a bordo
alcuni soggetti intenti a compiere manovre inconsuete, poi allontanatisi dal centro abitato a fari spenti, in
direzione Patti.
A tale scopo, dopo aver ispezionato le strade del Comune, i Carabinieri hanno ampliato il loro raggio d’azione, controllando le zone poste a ridosso dei caselli autostradali di Patti e Falcone. Poco dopo i fuggitivi sono stati localizzati a poco più di un chilometro di distanza dal casello autostradale di Falcone che tentavano di raggiungere con l’evidente scopo di allontanarsi dalla zona.
Per sfuggire alla cattura, i malfattori, alla vista della pattuglia, hanno lasciato il mezzo pesante, cercando di allontanarsi dal luogo a bordo di una Fiat Panda, condotta da un complice, poi bloccata dai militari. Gli accertamenti successivamente condotti hanno permesso di riscontrare che sull’autocarro, rubato nell’agosto di quest’anno ad una società della provincia di Catania, erano state applicate targhe artigianalmente riprodotte al fine di ostacolare l’individuazione della provenienza delittuosa del bene e gli indagati stavano trasportando un escavatore asportato poco prima da un’area di cantiere di Oliveri.
L’escavatore è stato restituito all’avente diritto mentre l’autocarro e gli attrezzi utilizzati per lo scasso sono
stati sottoposti a sequestro. I tre soggetti, arrestati per furto aggravato, riciclaggio e resistenza a P.U., su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati ristretti in regime di arresti domiciliari presso le abitazioni da loro rispettivamente indicate.
Sono in corso ulteriori indagini per l’identificazione di altri soggetti coinvolti.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.