Il Tribunale della libertà di Messina ha annullato la seconda ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip del Tribunale di Messina Salvatore Mastroeni ed emessa nell’ambito della maxi operazione antimafia “Nebrodi”. Con questo nuovo provvedimento del gip, dieci persone erano state nuovamente arrestate, ma a seguito del provvedimento del riesame, che ha annullato la seconda ordinanza, sono state rimesse in libertà.
Tornano liberi, quindi, il notaio di Palermo, con studio a Canicattì, Antonino Pecoraro, Sebastiano Bontempo Scavo, Andrea Caputo, Antonino Agostino Marino, Giuseppe Scinardo Tenghi, Salvatore Dell’Albani, Giuseppe Ferrera, Innocenzo Floridia, Massimo Pirriatore, Danilo Rizzo Sciacca e Giuseppe Villeggiante.
Di nuovo libero, quindi, il notaio Antonino Pecoraro, messo agli arresti domiciliari il 15 gennaio, già libero grazie a una prima ordinanza del Tribunale del Riesame, poi riarrestato e adesso di nuovo libero. Adesso ancora il Riesame ha revocato, per la seconda volta, la misura cautelare nei suoi confronti.
Il notaio Pecoraro avrebbe commesso una serie di falsi, secondo la DDA, per avallare finti passaggi di proprietà di terreni ubicati sui Nebrodi che sarebbero serviti a ottenere contributi non dovuti dell’Unione europea, di cui poi avrebbero approfittato, secondo l’accusa, i clan mafiosi dei Batanesi e dei Bontempo Scavo di Tortorici.