“Quella convenzione non darà alcun vantaggio all’Asp di Messina e ha determinato anche la violazione delle relazioni sindacali”. Lo ha denunciato la Uil di Messina focalizzando l’attenzione sulla convenzione stipulata nel maggio scorso tra l’Asp di Messina e la Fondazione Giglio di Cefalù, finalizzata a garantire, presso il presidio ospedaliero Santissimo Salvatore di Mistretta, un’unità operativa di urologia per alcuni giorni al mese.
Per il sindacato “non ci sarà alcun vantaggio al comune di Mistretta, tantomeno alla popolazione dei Nebrodi e men che meno all’Asp di Messina. Non solo, ma l’Asp di Messina non ha intrapreso l’indispensabile istituto del confronto sindacale, per cui la questione sarà posta all’attenzione del giudice del lavoro il prossimo 19 Novembre“.
Per i responsabili sindacali Ivan Tripodi, Giuseppe Calapai e Corrado Lamanna “la convenzione avrebbe inoltre violato le previsioni della legge Balduzzi sul numero dei posti letto di medicina previsti per gli ospedali delle zone disagiate e Mistretta è uno di questi. Infatti, per poter avviare l’attività relativa alle prestazioni dell’unità di urologia, sono stati ridotti del 50% i posti letto di medicina, passati da venti a dieci, causando così, non solo un gravissimo disagio alla popolazione di Mistretta e del suo hinterland già gravemente penalizzata per i pesanti tagli subiti, ma anche provocando un’eccedenza di personale infermieristico che rischia di essere trasferito in altre strutture ospedaliere”.
“Siamo estremamente fiduciosi che il giudice del lavoro possa smantellare l’impianto della convenzione per le gravissime carenze procedurali adottate dall’Asp di Messina, poiché non ha minimamente coinvolto nel contratto di convenzione le organizzazioni sindacali – hanno concluso Ivan Tripodi, Giuseppe Calapai e Corrado Lamanna – questa vicenda rappresenta l’ennesima certificazione della nostra azione finalizzata a difendere, senza se e senza ma, la sanità pubblica nel nostro territorio”.