Lo scrittore Johann Wolfgang von Goethe, uno dei più grandi letterati tedeschi, parecchi anni fa, ebbe modo di affermare: “c’è qualcosa nel cavallo che fa bene all’anima dell’uomo”. I ragazzi dell’associazione A.S.D. Stella dei Nebrodi, che gestiscono il maneggio comunale di Mistretta, sanno, che oltre all’anima, i cavalli fanno bene anche al corpo di chi è nato meno fortunato degli altri. Hanno avuto modo di sperimentarlo qualche hanno fa, nel 2013, quando, caparbiamente, perseguirono e raggiunsero l’obbiettivo di lanciare il primo progetto di rieducazione equestre nel territorio.
Un programma al quale parteciparono 6 bambini del distretto sanitario D29 che, nell’angolo di campagna mistrettese, in prossimità del meraviglioso boschetto Neviera, dove il verde ispira pace e serenità, hanno imparato a superare paure, a conquistare fiducia in se stessi e a socializzare con gli altri. Un progetto che riscosse un successo inaspettato. Quel successo positivo che si ebbe modo di constatare dai comportamenti e nei modi di relazionarsi dei bambini entusiasti ed eccitati dalla nuova esperienza e funse da carica per membri dell’associazione amastratina Stella dei Nebrodi, presieduta da Lucio Antoci, i quali, consci del fatto che la disabilità non è uno scoglio insuperabile se davanti c’è qualcuno disposto a tendere una mano, hanno voluto ripetere l’esperienza basandola, questa volta, su un ciclo triennale con un piano, decisamente, più completo e particolareggiato che ha fatto registrare la presenza di dieci giovani, di età compresa tra i 5 e i 25 anni, appartenenti al distretto sanitario D 29, con disturbi in vari campi della psicofisiologia e della psicomotricità.
Il primo dei tre anni si è concluso in questi giorni con l’eccellente raggiungimento, da parte degli ospiti del maneggio, degli obbiettivi inclusi nel progetto: avvicinamento al cavallo, affiatamento con l’animale inserito in un piano individuale di lavoro, molto presto, convertito in lavoro di squadra. I risultati, come da previsione, sono arrivati. I ragazzi ne hanno dato dimostrazione, nel pomeriggio di ieri, con una spettacolare e toccante esibizione, al maneggio comunale, tramite la quale è stato possibile dimostrare agli astanti l’efficacia della terapia, i benefici fisici ed emotivi dell’attività equestre. Manifestazione organizzata in collaborazione con l’associazione Amastra Fidelis che ha omaggiato i ragazzi con una medaglia ricordo. Una giornata speciale, particolare, come speciale e particolare è la vita di chi ha la necessità di partecipare al corso rieducazione equestre. Piccoli e grandi artisti “differenti” dagli altri, ma pronti a dipingere ogni giorno con dei colori diversi la propria vita.
“Siamo riusciti ad avvicinare ciascuno dei ragazzi al cavallo creando una relazione con l’animale – afferma Giacomo Contino, l’ippo-terapista che si è occupato della rieducazione equestre. Il cavallo non è uno “strumento” passivo: ha reazioni completamente diverse con ciascuna delle persone che lo avvicina o lo cavalca, ma tende, per istinto, a proteggere i più deboli. Mettendo in relazione con il cavallo chi ha qualche problema, viene offerta la possibilità di stabilire, con cure, carezze e messaggi, quel contatto fisico che permette un ritorno in termini di gratificazione, che interessa sia l’uomo che l’animale”.