Parte da Regalbuto la vertenza per salvare l’allevamento siciliano
Oltre 140 i partecipanti all’Assemblea fondativa del Movimento Salviamo l’Allevamento Siciliano (parte del Coordinamento Nazionale Salviamo l’Allevamento di Territorio). Ai molti allevatori presenti si sono aggiunti diversi rappresentanti di Associazioni, Movimenti, Organizzazioni e Relatà Sociali. Cinque i sindaci presenti con trenta Amministrazioni Comunali che hanno aderito.
Parte cosi la vertenza in Sicilia per Salvare l’Allevamento Siciliano. Primo obiettivo: mettere fine allo scandalo che da trent’anni pesa sulla campagne siciliane: quello dei fallimentari Piani di Eradicazione della Brucellosi e della TBC per cui sono stati macellati centinaia di migliaia di animali senza che si siano risolti i problemi, mentre si sprecano enormi risorse di denaro pubblico, si gonfiano apparati, si distrugge un intero patrimonio ambientale e produttivo.
In attesa di convocare una pubblica iniziativa nelle prossime settimane (La Prima edizione degli Stati Generali in Difesa dell’Allevamento Siciliano) in cui il Movimento presenterà compiutamente le proposte concrete su cui si apre la vertenza siciliana, per intanto l’assemblea ha assunto le prime tre decsioni:
- Viene costituito a partire dai partecipanti dell’assemblea di questa sera il “Coordinamento Unitario in Difesa dell’Allevamento Siciliano”, parte del Coordinamento Nazionale Salviamo l’Allevamento di Territorio; il Coordinamento Siciliano punta a sviluppare un Movimento vasto e popolare aperto alla partecipazione di tutti gli allevatori e di quanti (singoli, associazioni, sindacati, movimenti e istanze imprenditoriali , istituzionali e sociali) vorranno aggiungersi. Nei giorni prossimi verranno rese note le modalità di partecipazione e gli strumenti di coordinamento e di partecipazione democratica del Movimento che, fin da subito, si definisce trasversale e unitario sul piano politico e autonomo sul piano della rappresentanza.
- Viene predisposto ed inviato un documento rivolto alla Regione Sicilia (e per conoscenza al Ministero della Salute, al Parlamento ed al Governo nazionale) con la richiesta di un incontro per avere due prime risposte urgenti preliminari allo sviluppo di un confronto utile e necessario:
– si chiede alla Regione Sicilia di avere riscontro di una serie di dati per verificare i risultati del Piano di eradicazione della Brucella e della TBC (fra l’altro, a solo titolo esemplificativo, si chiede di sapere quanti animali siano stati abbattuti negli anni, in quanti di questi sia stata accertata la reale presenza della malattia, dove e con quali modalità siano stati avviati a macello, in quanti focolai siano stati isolati i batteri di BRC e di TBC, quale sia stata la curva della prevalenza della BRC e della TBC, ecc..)
– si chiede di sapere perchè la Regione Sicilia non applica le indicazioni contenute negli ordinamenti e nelle direttive europee in materia di BRC e TBC con particolare riferimento all’applicazione dei metodi per l’individuazione dei capi positivi contenuti nell’art. 9 della Direttiva Comunitaria 689/20 e nelle altre disposizioni in materia di autocontrollo e in materia di vvacinazione e sorveglianza. - L’Assemblea ha dato mandato al Sindaco di Regalbuto di proporre e adottare in una discussione in Consiglio Comunale (luogo della condivisione fra tutte le forze politiche e gli eletti di maggioranza e opposizione) una delibera che, assumendo le proposte dell’Assemblea chieda l’apertura di un Tavolo di Confronto al Presidente della Regione Siciliana, on.le Renato Schifani, e un incontro al Presidente dell’Assemblea Regionale, on.le Gaetano Galvagno.
La delibera Consigliare sarà girata a tutti i sindaci dell’area interessata ed al Presidente dell’ANCI Sicilia, con la sollecitazione agli altri Sindaci di unirsi con le convocazione dei Consigli Comunali che saranno, per il Movimento Salviamo l’Allevamento Siciliano, occasione di promuovere la più vasta partecipazione